Il Museo Pietro Canonica, immerso nello splendido parco di Villa Borghese, uno dei pochissimi esempi in Italia di modello museografico delle case d’artista, inaugurera’ a partire dal prossimo 20 settembre 2014, la mostra Passages. L’esposizione a cura di Duccio Trombadori e promossa da GDA – Associazione Italiana per l’Arte insieme a Roma Capitale, Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina si avvale del coordinamento scientifico di Carla Scicchitano e di Paola Pluchino e intende valorizzare la collezione permanente ospitata nelle prestigiose sale della Fortezzuola, residenza di Canonica sino alla sua scomparsa, ponendola in dialogo con le opere di Roberto Paolini: dalle sculture del pensiero agli studi sulla luce sino a parte del nucleo poverista del Maestro, la cui produzione è stata definita da Duccio Trombadori, nel catalogo edito da Maretti Editore, “una ricerca in superiore ascesi”.
Frutto di una stringente ricerca comparativa, sostenuta dalle tesi filosofiche sulla ritenzione del tempo tessute da molteplici autorevoli personaggi, da Jorge Luis Borges a Gilles Deleuze, l’esposizione tende a considerare l’arte come un passage in cui tempo, materia e forma finita si addensano intorno alle epoche che abitano, rappresentandole.
Il confronto tra le opere di Pietro Canonica e quelle di Roberto Paolini pone l’accento sulla sinonimia della visione che hanno avuto sul loro tempo e avvalora la tesi del processo artistico come risoluzione del furore creativo, stimolando la conoscenza dell’arte scultorea. Pur con le dovute differenze intrinseche all’uso dei materiali presi in considerazione ma anche dei committenti e dei siti finali, i due artisti sembrano richiamarsi l’un l’altro per quel portato auratico che contraddistingue la ieraticità della loro produzione artistica.
Pietro Canonica, nato in Piemonte a Moncalieri nel 1869 e divenuto romano d’adozione interviene, attraverso le sue sculture, sul giogo della materia come mezzo per lo spirito. Roberto Paolini, anch’egli piemontese d’origine ed emiliano d’adozione, quasi cento anni dopo, gioca con la materia considerandola come un veicolo d’espressione da abbandonare appena conclusa. Un fil rouge che dalle sale espositive al piano terra attraversa la ricca gipsoteca snodandosi fino agli ambienti del piano superiore, con innesti espositivi minimi e intimisti. Qui il pubblico potrà ammirare uno dei pochi esempi di residenze private d’artista rimaste in Italia, la cui collezione è costituita principalmente dalla opere di Pietro Canonica : marmi, bronzi e modelli originali, otre ad un gran numero di bozzetti. Un’occasione davvero unica per scoprire, rivalutare e conoscere il patrimonio nazionale artistico, mezzo di visione lucida e storicamente definita del periodo che esso rappresenta in un momento in cui l’arte funge da punto di congiuntura e scambio internazionale, ieri come oggi. La mostra “Passages .Da Pietro Canonica a Roberto Paolini. ” rimarrà aperta al pubblico sino al 30 ottobre 2014.
Per ulteriori informazioni: www.museocanonica.it
di Daniela Paties Montagner