Vince la Juve. Replica la Roma. Un botta e risposta che continua inesorabilmente a ripetersi. Il nuovo campionato comincia sulla falsariga di quello appena concluso. Proprio come un film già visto. Gli attori protagonisti sono sempre gli stessi, a fare la differenza è il ruolo da interprete comprimario che deve ancora essere assegnato. Difficile al momento individuare un possibile “terzo incomodo” che possa far vacillare le certezze attuali di Roma e Juventus: ancora troppo acerbo il Milan di Inzaghi, poco convincente l’Inter di Mazzarri, fragile e discontinuo il Napoli di Benitez. Mentre gli altri si contendono la parte, Roma e Juventus prendono il largo: nove punti in tre partite, zero gol subiti e primo accenno di “fuga” stagionale.
Nella terza domenica di campionato, la Roma ha ospitato all’Olimpico il Cagliari di Zeman, liquidato senza troppi fronzoli in maniera rapida ed “indolore”: sono bastati infatti tredici minuti alla compagine di Garcia per chiudere l’incontro, Destro e Florenzi i mattatori. Nonostante gli infortuni (Strootman, Balzaretti, Astori, Castan, Iturbe, Uçan), nonostante l’attacco inedito (Gervinho, Florenzi, Destro), nonostante qualcuno già mormorasse l’assenza di fantasia nell’undici schierato dal tecnico francese (Totti e Pjanic in panchina), la Roma ha saputo dare prova di grande maturità: dopo il vantaggio e l’immediato raddoppio ha gestito la partita (malgrado l’alto tasso di umidità) non rischiando praticamente nulla, facendo girare la palla e facendo muovere a vuoto la squadra avversaria, rendendo sostanzialmente inoffensivo l’ utopico tridente zemaniano.
Il Cagliari si è dovuto arrendere allo strapotere della Roma. Alla supremazia territoriale giallorossa. Ad un certo Alessandro Florenzi. Proprio lui, tornato in quel di Trigoria grazie a Zeman che due anni fa lo volle fortemente alla sua corte. Il “Maestro” punito da se stesso. Quasi come uno scherzo del destino. Il giovane talento romano ha messo lo zampino in entrambe le reti giallorosse: suo l’assist per il momentaneo 1 a 0 di Destro e suo il gol del raddoppio. Ma a fargli guadagnare le prime pagine di oggi, più che la sua prestazione è stata la corsa verso la tribuna per abbracciare nonna Aurora. Un gesto semplice, spontaneo, emozionante. Un gesto che scalda i cuori e rende il calcio un po’ più umano. Un calcio ormai troppo spesso macchiato da episodi di violenza. Un gesto che mostra i valori di un ragazzo rimasto con i piedi per terra. E non importa se gli è costato il cartellino giallo e una multa onerosa: “E’ fantastica mia nonna, non è mai venuta a vedermi, neppure quando ero bambino ed era più comodo farlo, stavolta si è fatta tutta questa scarpinata a 82 anni. Dopo che avevo sbagliato quel gol in Nazionale mi aveva detto: Vengo allo stadio, a vedere solo te, però vieni a salutarmi” ha raccontato l’inesauribile motorino giallorosso. Probabilmente intendeva al termine della partita, ma per Florenzi “Ogni promessa è debito”.
Mercoledì intanto sarà di nuovo campionato. La Roma verrà impegnata al Tardini contro il Parma di Donadoni in una trasferta tutt’altro che semplice, mentre la Juventus attenderà nel suo stadio il Cesena di Bisoli. Le due squadre continueranno a mandarsi segnali a distanza, ne siamo certi. Proseguiranno imperterrite con il loro ”botta e risposta” in attesa dello scontro diretto previsto per il 5 Ottobre. Il film è già visto. E’ vero. Ma questa volta il finale è tutto da scrivere.
Michela Cuppini