“Educare alle differenze”: il primo meeting nazionale a Roma, ha riscosso un successo oltre le previsioni, in un clima di grande partecipazione e interscambio di esperienze. Erano presenti circa 200 gruppi ed associazioni, provenienti da tutto il territorio nazionale, raggruppate in 7 tavoli di lavoro. Sono state presentate idee e progetti provenienti da varie realtà, con l’obiettivo di trovare punti in comune e sinergie, atte a contrastare ogni tipo di discriminazione.
L’Associazione Nazionale Anddos, il più grande movimento italiano Lgbti, con oltre 150.000 associati, ha presentato il proprio lavoro, con il dottor Tullio Bonelli, psicologo sociale – psicoterapeuta. Egli, ha sottolineato alcuni punti importanti per il supporto ed il rispetto delle identità Lgbti: gli stereotipi ed i pregiudizi come conoscenza semplificata della realtà, il contrasto del linguaggio discriminatorio e la violenza verbale, la conoscenza reciproca come contrasto alla paura del nuovo, la coerenza nei pensieri e nelle azioni della comunità Lgbti come fattore di cambiamento dell’opinione pubblica, e l’importanza di trovare degli scopi condivisi tra comunità LGBTI ed altri gruppi della società civile, comprese le componenti discriminanti.
“Le esperienze portate dalle comunità non LGBTI, sono state molto simili a quelle che giornalmente vivono le persone della nostra associazione – sottolinea il dottor Tullio Bonelli dell’Associazione Nazionale ANDDOS – così come simili, sono state le proposte indicate a favorire l’inclusione sociale. Per citarne solo alcune tra le più importanti e condivise: formazione e sensibilizzazione dei docenti nelle scuole sul tema delle discriminazioni e del linguaggio discriminatorio, costituzione di osservatori che registrino il fenomeno dell’inclusione o esclusione delle minoranze e necessità di fare rete, condividendo le esperienze in un clima collaborativo. Per Anddos, è stato molto importante partecipare, non solo per la condivisione dei nostri lavori ma, soprattutto, per ascoltare e confrontarci con chi sta vivendo esperienze simili. Questo ha già fatto scaturire nuove consapevolezze, nuove idee ed azioni da sviluppare insieme, con un obiettivo comune: contrastare ogni tipo di discriminazione sociale e favorire l’inclusione positiva di ogni persona”. Francesca Palumbo