Continua la nostra inchiesta relativa alla scelta della scuola di danza intervistando Erica Picchi, direttrice artistica della scuola di danza A.s.d Evoluzione e Benessere e della scuola di musical e arti performative Il Cappellaio Matto.
Come è nata l’associazione? Quanti sono gli iscritti all’associazione?
«La nostra associazione A.s.d. Evoluzione e Benessere, di cui curo la direzione artistica, nasce dall’unione sinergica di Eleonora Benedetti e Francesco Picchi. Dopo qualche anno abbiamo fondato la nostra compagnia teatrale “Il Cappellaio matto” e successivamente la scuola di musical e arti performative. Evoluzione e Benessere è un’associazione sportiva dilettantistica dove si praticano con serietà e competenza discipline sportive e artistiche per tutte le età. Ad oggi abbiamo un centinaio di iscritti ma puntiamo a raddoppiarlo in pochi mesi. Su Facebook abbiamo un migliaio di followers»
Devo effettuare una visita medica o portare un certificato medico? Di che tipo?
«Si, anche se non è più obbligatorio, nella nostra scuola il certificato medico è richiesto per una maggiore sicurezza degli allievi e della scuola stessa. Il certificato che serve per la danza è “certificato di sana e robusta costituzione per attività ludico-motoria”»
L’associazione ha il defibrillatore? Sapete usarlo? Gli iscritti sono assicurati?
«I nostri iscritti sono tutti assicurati e possono scegliere il tipo di assicurazione che preferiscono, ossia se solo per incidenti gravi o anche per incidenti minori, naturalmente il costo cambia. Avendo da poco cambiato sede ci stiamo attrezzando per il defibrillatore»
Che metodo viene insegnato?
«Avendo studiato danza classica con maestri sia italiani che stranieri cerco di unire tutti gli insegnamenti ricevuti. Per quanto riguarda la danza moderna lo studio tecnico attinge alla base classica unendola a elementi di floor-work, contemporaneo e modern e nella seconda parte della lezione amo creare coreografie in stile musical-jazz»
Quando ha cominciato a pensare di insegnare danza e cosa l’ha spinta ad intraprendere questa carriera?
«Non ho mai pensato di insegnare danza, mi è stato proposto e ho scoperto di amare questo lavoro. Prima di cominciare questa carriera ho studiato per acquisire i titoli necessari, ma comunque penso di dover ancora imparare molto per questo continuo ancora a studiare e informarmi»
Cosa si indossa per la prima lezione?
«Per le lezioni di danza classica body, calze mezze punte e chignon, se non si hanno basta una tuta comoda e calzini; per la lezione di Modern pantaloni comodi, t-shirt e calzini di spugna; per Hip hop e Break dance abbigliamento comodo e scarpe da ginnastica pulite; per il tip tap, per la prima lezione, non sono richieste le scarpe idonee che potranno essere acquistate in seguito all’iscrizione, come per la divisa della danza classica»
Cosa comprende la quota di iscrizione?
«La quota di iscrizione comprende: assicurazione base, iscrizione all’associazione e alla federazione affiliata CONI CSEN o alla FEDERART, servizio fotografico dedicato agli allievi iscritti ai percorsi completi di Musical e gadget dell’associazione come bracciali o magliette»
Se non mi piace vengo rimborsato?
«Gli allievi hanno a disposizione più di una lezione di prova prima di procedere all’iscrizione, quindi non è previsto un rimborso. Comunque alla nostra associazione non è mai capitato»
In cosa consistono le lezioni di prova?
«Le lezioni di prova sono lezioni con normale svolgimento che servono all’allievo per capire se è quello il percorso che vuole seguire e se l’insegnante rispecchia le sue aspettative, ma soprattutto servono all’insegnante per capire qual è il corso e il livello più adatto in cui inserirlo. Durante le prime lezioni dei bambini più piccoli è presente un educatore dal quale i genitori possono farsi consigliare»
Se salto una lezione?
«Le lezioni possono essere recuperate, concordando gli orari con la segreteria, solo in caso di gravi motivi di salute o familiari. Concordo con altri insegnanti che hanno escluso dalle motivazioni feste di compleanno o altre motivazioni non attinenti alla danza»
Quando ha iniziato a studiare danza classica e come è nata questa passione?
«Sono stata fortunata perché, quando avevo 3 anni, il mio ortopedico ha consigliato a mia madre di farmi frequentare un corso di danza classica. Da quel momento la sbarra, la pece e l’odore del parquet sono diventati casa mia. Mi sono appassionata al mondo della danza e ho continuato i miei studi che ancora proseguono e proseguiranno»
Qual è l’età minima e massima degli iscritti? Ci sono limiti di età per iscriversi?
«Evoluzione e Benessere è l’unica A.S.D. per tutti e per tutta la famiglia, in grado di soddisfare a 360 gradi le esigenze di ognuno. I nostri più piccoli allievi hanno 3 anni e i più grandi 57 anni, per ora, ma fino ai 99 anni sono tutti ben accetti!»
A che età si possono indossare le prime scarpe da punta?
«Dipende dall’età dell’allievo e dagli anni di studio della danza classica che ha alle spalle. La cosa migliore per utilizzarle al meglio, per portare in scena un lavoro pulito e non gravare sulla colonna vertebrale, caviglie e piedi dell’allievo, soprattutto se in crescita, sarebbe avere alle spalle almeno 6-8 anni di studio della danza classica»
Chi fa parte del Direttivo? Gli allievi possono far parte del Direttivo?
«Come tutte le A.s.d. i soci possono entrare a far parte del direttivo presentando una specifica domanda e dopo una votazione a maggioranza»
Gli allievi possono partecipare alle assemblee?
«Si, certo»
Tra gli insegnanti con i quali ha studiato, c’è qualcuno che le è stato di ispirazione nel suo lavoro?
«Nel mio percorso di studi ho incontrato numerosissimi insegnanti e maestri. Alcuni mi hanno fatto fare un grande salto di qualità a livello tecnico come Alexandre Stepkine, che ho avuto la fortuna di avere come insegnante durante il mio corso di diploma in “coreografia teatrale”. Ad oggi studio ancora danza classica con Boris Tonin Nikisch dalle cui lezioni esco distrutta ma felice. Ma la mia più grande ispirazione in sala mi è stata data da grandi del musical italiano come Manuel Frattini, Andrea Verzicco e Stefano Bontempi con i quali ho avuto l’onore di studiare e di condividere le emozioni del teatro»
Quali sono le caratteristiche che un buon insegnante di danza dovrebbe possedere?
«Le caratteristiche di un buon insegnante sono tante e, secondo me, ogni genitore dovrebbe prenderle seriamente in considerazione. Si parte da un ampio studio personale della tecnica; un’insegnante che porta i propri allievi su un palco deve necessariamente averlo calcato e ricalcato come professionista; deve conoscere e aver studiato a fondo le tecniche di insegnamento; deve avere una vera passione per i bambini e per il proprio lavoro. La danza deve essere la sua vita»
Quali sono tre errori che un buon insegnante di danza dovrebbe evitare di commettere?
«Nel corso dei miei studi ho incontrato alcuni insegnanti da cui ho capito che alcuni atteggiamenti non fanno bene agli allievi; ad esempio l’insegnante non deve mai portare in sala i propri problemi personali per poi sfogarli sugli allievi; non deve denigrare gli allievi e deve dare uguali possibilità a tutti, indipendentemente dal fisico o dal talento. Ho frequentato delle classi di alcuni maestri, anche non strettamente attinenti alla danza come Lena Biolcati, Silvia Di Stefano o Giancarlo Capito, che mi hanno dimostrato che con un’aria serena, positiva e propositiva si raggiungono migliori risultati»
Ci sono cose nella gestione della scuola che sono difficili da portare a termine?
«Tutto si porta a termine, l’unica cosa difficile, a volte, è far capire ai genitori che i risultati migliori non si possono ottenere senza fatica, senza sudare e con frequenze minime. Ma comunque per questo e per tutto il resto, la passione per il nostro lavoro ci rende tutto più facile»
Quanto costa mediamente un corso di danza?
«I corsi di danza che da bambina ho frequentato avevano un costo medio di 70-80 euro mensili. I nostri corsi di danza vanno dai 30 ai 55 euro mensili, in base al corso e agli appuntamenti settimanali. Noi pensiamo che il prezzo non sia necessariamente sinonimo di qualità e quindi, i nostri insegnanti, anche se professionisti e altamente qualificati, si adattano alla situazione economica attuale per non togliere la possibilità di studiare danza a nessuno»
Quali costi deve sostenere l’allievo durante l’anno?
«A parte il mensile, l’eventuale divisa che comunque non supera i 35 euro ed eventuali gare, rassegne o stage facoltativi»
Qual è la quota di partecipazione al saggio? Quanto costa il biglietto di ingresso al saggio?
«Il discorso è lo stesso del mensile. Nei miei 17 anni di studio e di 13 saggi di danza, ho visto quanto i miei genitori si sono sacrificati per pagare le esorbitanti quote di partecipazione. Dato che il saggio è una dimostrazione del lavoro svolto durante l’anno vorrei che tutti gli allievi avessero la possibilità di partecipare, e per farlo non credo sia necessario affittare noti teatri, perché la qualità si può mostrare ovunque. Quindi prediligiamo teatri nella nostra zona grandi e capienti ma con prezzi accessibili. La nostra quota di partecipazione al saggio è all’incirca sui 30 euro a cui vanno aggiunti i costumi che non hanno mai superato i 60 euro per gli allievi che partecipano a un numero elevato di coreografie»
Qual è il suo sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è nato quando sono stata in America per studio. Il mio cassetto si sta aprendo e sto realizzando alcune delle mie aspettative come quello di aprire una scuola di musical affollata di ragazzi con tanta arte nel cuore che condividono le loro passioni. Una scuola che dia la possibilità a tutti di affacciarsi al mondo dello spettacolo, infatti il 18 Ottobre la compagnia Il Cappellaio Matto ha indetto un’audizione per dare la possibilità a bambini e ragazzi di calcare il palco insieme ad attori professionisti. Se fossi ancora una bambina mi farei iscrivere subito nella nostra scuola»
di Fabio Galli