Siamo alla fine degli anni Trenta, a Roma in un giorno d’estate, e nella centralissima Via del Corso davanti ad un negozio alla moda, una folla di persone si accalca a guardare i programmi di un innovativo apparecchio tv posto in vetrina. Perchè nell’Italia fascista la televisione primordiale aveva già fatto la sua comparsa, ben prima della data ufficiale, overo il 1954, esordio della Rai. La data di nascita dell’era catodica è invece il 1939, in linea con gli altri paesi industrializzati. Tre anni prima la Bbc aveva inaugurato all’Alexander Palace di Londra il primo servizio tv regolare ad alta definizione abbandonando il sistema di scansione elettromeccanica dell’immagine ideato dall’inglese Baird per quello totalmente elettronico prodotto dalla Emi-Marconi. Benito Mussolini aveva intuito le potenzialità del nascente grande fratello televisivo per alimentare il consenso nei confronti della dittatura e s’impose per investire tempo e soldi in quella che era chiamata radiotelevisione. Dopo le prove sperimentali al Centro di Direzione Torinese nel 1934, l’Eiar ebbe sede in Corso Sempione a Milano ed in Via Asiago a Roma ove furono realizzati i set di ripresa delle trasmissioni. Il vero battesimo dell’etere si celebrò a Roma il 22 luglio 1939 con l’inaugurazione del Grande Villaggio Balneare, una struttura prefabbricata pensata per l’estate romana. Il palinsesto era di sole due ore giornaliere, una il pomeriggio ed una la sera, ma continuative perchè il montaggio non esisteva. Tra gli artisti dell’epoca si fecero radiovisionare Macario e Totò, Aldo Fabrizi e tutti gli attori della rivista. Il grande poeta romanesco Trilussa e tante altre personalità si concessero al nuovo mezzo con curiosità ed entusiasmo. Un altro apparecchio si trovava a Villa Torlonia per il figlio del Duce e nelle case dei gerarchi, mentre quelli accesi in alcuni negozi di Roma e Milano davano al pubblico un’idea della nuova invenzione. Il prezzo era inavvicinabile per la maggior parte della popolazione, 15 mila lire di allora, qualcosa paragonabile a 10000 euro attuali. Il 31 maggio del 1940 il sogno televisivo si interrompeva a causa della guerra, per poi riprendere dopo il 1945