Rudi Garcia, 50 anni alla seconda stagione alla Roma con un bilancio di 35 successi, 8 pareggi e 7 sconfitte, si presenta in conferenza stampa più agguerrito che mai. “Il problema è che sono passati troppi giorni senza competizioni e per questo si è parlato a lungo della scorsa gara. Sono fiero dei miei giocatori perchè abbiamo dimostrato forza e personalità. Sulla Juve posso dire che è stata vergognosa l’accoglienza in tribuna e in panchina. Quando il capitano parla deve essere rispettato perchè è un grande uomo”. Sui bianconeri aggiunge “Siamo più forti e devono parlare i risultati. Sono preoccupato perchè domani arriva dopo il casino mediatico e prima della gara di Champions. I tifosi devono dare del loro meglio perchè per vincere lo scudetto dobbiamo vincere domani, quella dopo eccetera”. Il tecnico ieri ha voluto parlare con i suoi giocatori, ha aspettato tutti i rientri dalle Nazionali, Gervinho compreso per voltare pagina in una riunione tecnica prima dell’allenamento. Come ordinato da Pallotta ha chiesto al gruppo di resettare tutto, niente alibi e concentrazione massima in vista del prossimo obiettivo: 7 gare in 23 giorni. Dopo l’arrabbiatura di Torino, la pausa e la linea decisa dalla società a livello dirigenziale lo hanno convinto a dire stop come aveva fatto Pallotta un paio di giorni dopo la partita. “Dovremmo fare tutti un respiro profondo e calmarci un pò. Gli errori arbitrali ci stanno e il calcio è un gioco veloce e capita a tutti ogni tanto di sbagliare. In fondo siamo due grandi squadre noi e la Juve, ci avviamo verso una rivalità che durerà a lungo. Ci dobbiamo abituare a questo dualismo. A Torino per fortuna non c’è stata una guerra mondiale, ma una partita con degli errori arbitrali e la sconfitta non ci rende felici, ma va accettata da società, staff e tifosi. Probabilmente a caldo anche io avrei detto le stesse cose di Totti, perdere non piace a nessuno, neanche a Francesco, ma il giorno dopo è finito tutto. Bisogna voltare pagina, quello che sappiamo fare dobbiamo dimostrarlo sul campo e non a parole”. Lo scenario è quello di un ciclo di partite importantissimo per segnare la stagione dei giallorossi ma sembra che i binari su cui viaggiano società e giocatori siano paralleli. I calciatori si sentono defraudati del primo posto dall’arbitraggio. Totti, De Santis e Lijaic mandano messaggi molto chiari. Per questi messaggi il tecnico ha deciso di parlare e motivare la sua squadra con l’intento di ripartire domani alla grande.