Si e’ conclusa ieri , con grande successo di pubblico e con oltre 80 mila visitatori in soli 4 giorni, la grande kermesse, che come dichiarato da Mario Carlo Baccaglini , il patron della manifestazione: «Auto e Moto d’Epoca si conferma il vero Motor Show d’Italia…[..] …«La chiave per capire il successo di Auto e Moto d’Epoca sono le emozioni. Noi ci rivolgiamo a tutti coloro che amano le automobili: parliamo di storia, tradizioni e futuro dell’Automotive condividendo la passione con tutti i nostri visitatori. Continua a premiare la scelta di affiancare auto storiche e modelli di ultima generazione perché sono due facce della stessa medaglia: il mondo dell’auto è unico ed è un mondo dedicato alla bellezza».
Dopo il boom di 74mila visitatori del 2013, la fiera dedicata alle auto storiche e contemporanee segna un nuovo, sorprendente, record. Ben tredici le grandi Case automobilistiche con collezioni storiche ed auto di ultima generazione, 4mila auto in vendita – il primo mercato al mondo – e 2000 espositori. Molti attesi e visitati sono stati gli stand di Alfa Romeo, Abarth, Aston Martin, Audi sport club Italia, BMW, Maserati, Mercedes Benz, Peugeot, Porsche,Tesla,Toyota, Volkswagen, Volvo e Ferrari ; 5 gli anniversari d’eccezione: dai 100 anni di Maserati, alle celebrazioni di Alfa Romeo e Volkswagen per i rispettivi 60 anni di Giulietta e 40 anni di Golf, dai 30 anni di Thema ai 20 del Rav4 di Toyota, oltre che ai 40 anni della Porsche 911 Turbo.
Molte sono state le novita’ di quest’anno tra le quali: dai mulotipi Ferrari, i prototipi esposti per la prima volta in una fiera e che hanno dato vita al sogno Ferrari, alle auto mai viste prima in Italia della SK Collection, cosi’ come anche per Aston Martin presente per la prima volta nel salone con la LM7del 1931, la vettura che ha partecipato a Les Mans , la DB4 appartenuta alla famiglia Savoia, la nuova Vanquish volante e la Vantage N430; oltre a Bmw con la i8, Mercedes con la nuova S e una 380 special roadster Erdmann &Rossi del ’33, una Horch 853 Manuela del ’37, una Rolls Royce Wright del ’39 , o la Model S Tesla. Si è passati poi dall’ Alfa Romeo Zagato/Aprile 1750 GS del ‘31 che ha vinto la Coppa d’oro a Villa d’Este e si è classificata seconda a Pebble Beach, ai gioielli super tecnologici esposti dalle grandi case, alla Peugeot Rosengart LR2 del 1927 a rievocazione della Coppa Gentleman Sardi , che si e’ svolta in Sardegna per la prima volta nel lontano 1922.
«Un’automobile pur rimanendo un mezzo meccanico, è anche un’opera d’arte, un oggetto di grande bellezza e significato, nonché un concentrato meraviglioso di tecnologia,design e costume che si fa presto storia e memoria. In una parola : cultura»…[..]..«Noi ci rivolgiamo a tutti coloro che amano le automobili: parliamo di storia, tradizioni e futuro dell’Automotive condividendo la passione con tutti i nostri visitatori. Continua a premiare la scelta di affiancare auto storiche e modelli di ultima generazione perché sono due facce della stessa medaglia: il mondo dell’auto è unico ed è un mondo dedicato alla bellezza…[…]..E’ un circolo virtuoso , qui gli amanti dell’auto – e sono tantissimi – trovano una fiera dedicata alla loro passione; le grandi Case, viceversa, trovano il loro pubblico di riferimento. E, tutti loro, si rivolgono con sempre maggiore attenzione dell’Heritage», cosi’ ha dichiarato Baccaglini, che ha continuato asserendo:«Crescono infatti ,e soprattutto tra le nuove generazioni, gli appassionati di auto d’epoca, come dimostra il gran numero di auto vendute quest’anno, che conferma il livello di scambi del 2013 – e cresce il coinvolgimento delle grandi Case: “Gli uni cercano il piacere della guida, delle sensazioni tattili, olfattive, delle linee uniche; le altre trovano nel Classic il loro tratto identitario e la garanzia di qualità».
Così Padova è divenuta un punto di riferimento internazionale dell’Automotive e la prima fiera europea del settore, capace di portare il mercato estero in Italia e di coprire l’intero spettro dell’Automotive. La trentunesima edizione di “Auto e moto d’epoca” ha visto altresì 26 incontri, dibattiti, tavole rotonde e presentazioni letterarie; il raduno delle Porsche 911 Turbo; la partecipazione di piloti come Sandro Munari e Nino Vaccarella.
«Il fulcro della passione per le auto d’epoca e per le auto in generale – ha precisato in chiusura Baccaglini – sono le emozioni che regalano. Man mano che ci avviciniamo alle driveless car, quello che succede nel mercato dell’Heritage accadrà all’intero mercato delle auto: accanto ai modelli ‘funzionali’, le persone cercheranno auto che diano piacere a guidarle. «L’ultima auto prodotta sarà un’auto sportiva» disse Ferdinand Porsche. Ancora una volta la differenza la faranno le emozioni e la risposta alla domanda sul futuro dell’automobile arriverà dal suo grande passato».
di Daniela Paties Montagner