Gli stranieri scelgono sempre più spesso l’Italia come meta per celebrare le proprie nozze. Lo conferma l’ultima ricerca JFC Tourism & Management, secondo cui si sono celebrati 6.180 matrimoni di coppie di stranieri che hanno portato 1.221.000 presenze da 25 Paesi generando un fatturato di oltre 315 milioni di euro. Cifre che dimostrano come l’Italia e il Made in Italy siano diventati fondamentali nel mercato del wedding. Con lo stabilizzarsi della nuova geografia politica dell’Europa e con l’interesse crescente dei Paesi Arabi e Medio Orientali, l’Italia è divenuto un punto di riferimento per il mercato del wedding. Cina, Giappone, America, Russia e paesi europei sono ormai partner e clienti stabili per la celebrazione e la realizzazione di matrimoni in Italia soprattutto nelle città d’arte come Roma, Firenze, Venezia alimentando un gettito spesa sempre più importante.
Per sottolineare l’ importante ruolo del nostro Paese in questo settore, RomaFiere da trent’anni specializzato nelle fiere RomaSposa, Anteprima Romasposa, e Settimana dell’alta moda sposa, ha deciso di organizzare la prima edizione della BMII – Borsa del Matrimonio in Italia. Un evento esclusivo ed unico nel panorama italiano, che si svolgerà il 12 e 13 novembre presso il Salone delle Fontane a Roma Eur, con l’obiettivo di far incontrare 80 buyer internazionali e 120 seller italiani maggiormente rappresentativi dell’eccellenza del Made in Italy. È prevista la presenza di 80 buyer internazionali – ospitati gratuitamente dall’organizzazione – e 120 seller italiani, tutti selezionati per presenza sul mercato, capacità produttiva e alta rappresentatività nelle rispettive categorie.
“Il settore della Moda-Sposa – afferma Ottorino Duratorre, Presidente di RomaFiere – è un comparto di cui siamo da anni interpreti. E’ un importante segmento di mercato che muove oltre 500 milioni l’anno in Italia e che può rappresentare un importante risorsa per il nostro Paese, ed è il motivo per cui crediamo che l’attività di incoming, sia fondamentale per sostenere le piccole
e medie imprese ed introdurle concretamente nel processo di internazionalizzazione, favorendo le opportunità commerciali, attraverso l’offerta del nostro artigianato di eccellenza.”
Gli 80 buyer internazionali provengono da tutto il mondo: Australia, Brasile, Canada, Cina, Emirati Arabi, Francia, Germania, Giappone, India, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Svezia, Turchia, Ungheria, Uruguay, USA, Venezuela e Bulgaria.
di Martina Mugnaini