In occasione dei centrotrent’anni della nascita di Mario Sironi, una grande retrospettiva a Roma sino all’8 febbraio 2015. «Roma Capitale è felice di ospitare questa mostra – all’interno del ciclo di esposizioni del Complesso del Vittoriano legate ai grandi artisti del Novecento italiano – che ha il pregio di riconsegnarci un artista versatile, un talento inquieto, ma soprattutto di svelarci la dimensione umana di Sironi. Le lettere inedite da lui scritte ai vari personaggi che popolavano il suo universo testimoniano una grande vitalità d’animo e una sensibilità troppo spesso rimasta all’ombra della sua grande forza espressiva», cosi ha dichiarato Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura, creatività e promozione artistica di Roma Capitale.
Mario Sironi nasce a Sassari il 12 maggio del 1885, ma la sua formazione avviene a Roma, dove la famiglia si trasferisce un anno dopo la sua nascita. Intraprende, come il padre, gli studi di ingegneria che dovrà poi interrompere a causa di una malattia nervosa e di una crisi depressiva che lo accompagnerà tutta la vita. In una lettera degli ultimi anni al fratello Ettore scrive infatti: « L’amara tristezza che mi rode in eterno la vita». Su incoraggiamento del pittore Discovolo, si iscrive alla Scuola Libera del Nudo di via Ripetta, dove incontrerà Boccioni e Severini e frequenterà il Prini e lo studio di Balla, e nel 1906 inizierà i primi viaggi recandosi prima a Parigi e poi a Erfurt in Germania. Il 1913 sarà un anno fondamentale nella vita dell’artista che si avvicinerà al futurismo, e l’anno successivo parteciperà alla “Libera Esposizione Internazionale Futurista”, per poi trasferirsi a Milano nel ’15 dove collaborerà alla rivista “Gli avvenimenti” per diventare poi diventare un attivista del movimento futurista. Lo scoppio della guerra cambierà i programmi di Sironi che lo porterà alla decisione di arrolarsi nel Battaglione Volontari Ciclisti, di cui facevano parte anche Marinetti, Fini, Russolo, Sant’Elia ed in dicembre firmerà il manifesto futurista “L’orgoglio italiano”. La sua sarà una vita molto controversa, travagliata , attiva, anche se minata da una salute precaria. E’ del 1919 la sua prima esposizione con 15 opere prevalentemente sul tema della guerra alla Grande Esposizione Nazionale Futurista. Ma accanto alla pittura, l’artista continua a dedicarsi al disegno e all’illustrazione collaborando sino al 1942 alla rivista fondata da Mussoni “Il Popolo d’Italia”. Nel 1924 Sironi partecipa alla Biennale d’Arte di Venezia esponendo quattro dipinti tutti sul tema della figura, tra cui “L’architetto” e” L’allieva “che restano fra i suoi massimi capolavori. Del “Novecento” Sironi è una delle personalità più rappresentative e questa mostra, offre allo spettatore un quadro completo dell’artista e parallelamente anche della storia dell’arte italiana, avendo egli interpretato in modo originale le contraddizioni di un secolo complesso.
Il percorso espositivo inizia con una introduzione della fase giovanile dell’artista, l’iniziale momento simbolista prima dell’epoca futurista e metafisica. Seguono gli anni ’20 quando Sironi è tra i fondatori del Novecento italiano dando avvio alla stagione novecentista e classica. E’ di questo periodo “L’Architetto”, uno dei suoi maggiori capolavori. Vengono poi documentati gli anni della sua “crisi espressionista” e la successiva esperienza della pittura murale, ed infine le opere del Dopoguerra e l’Apocalissi, uno dei suoi ultimi cicli pittorici, quasi il testamento spirituale dell’artista.
L’esposizione “Mario Sironi 1885 -1961 “ curata da Elena Pontiggia , organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando, offre al visitatore la possibilità di ammirare opere provenienti da prestigiose collezioni private e dai più importanti musei pubblici tra cui: la GNAM di Roma, la Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, Ca’ Pesaro, la GAM di Torino, la Pinacoteca di Brera ed il Museo del Novecento di Milano, la collezione Peggy Guggenheim di Venezia, il Mart di Rovereto, il Museo d’Arte Moderna “Mario Rimoldi” delle Regole d’Ampezzo, la Pinacoteca Comunale di Faenza e la Galleria d’Arte Moderna “E.Restivo”di Palermo. la mostra è visitabile al Complesso del Vittoriano, in Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali) con apertura al pubblico sino all’8 febbraio 2015.
Per ulteriori info: tel 06.6780664 mail to: segreteria-vittoriano@comunicareorganizzando.it
di Daniela Paties Montagner