Tomas è un ragazzo contemporaneo che vive male la sua contemporaneità. Un’epoca fatta di legami che si stringono velocemente, più a livello virtuale che reale. Non accetta facilmente le convenzioni e lo stile di vita dei suoi tempi che paiono voler nascondere i tradizionali punti di riferimento. Tuttavia decide di non fuggire da questo mondo, di starci, magari arrestandosi ai “confini”. “Ai confini del mondo” è il nome del vecchio locale gestito dal nonno di un suo amico, un posto che assume quasi lo statuto del mito. Aiutato da varie compagne di viaggio, Tomas decide di riportare in auge questo antico bar, coronando contemporaneamente sogni diversi. Dalla realizzazione professionale alla scoperta dell’amore. Tra storie vecchie e nuove, questo posto sembra catalizzare il dipanarsi di storie che in qualche modo intrecceranno la sua personale e contribuiranno a comprendere e determinare il senso della sua vita.
Sono molti gli spunti di riflessione che Carlo Alberto Biazzi vuole offrire con la sua ultima fatica. Quello che più affascina della sua opera, non solo di quest’ultima, appare, però, il suo particolare rapporto con il non vissuto. La nostalgia per epoche che non ha attraversato direttamente sembra interessare l’intera produzione di Biazzi, basti ricordare il suo recente corto che innestava una storia d’amore sullo sfondo di una storia collettiva, quella della guerra partigiana. I racconti e i ricordi di altri sembrano prendere corpo nelle opere di Biazzi e ne segnano, così, la portata più originale ed emotivamente coinvolgente.
Tocca all’inchiostro, questa volta, rendere concrete le storie. La presentazione del libro sarà un’ottima occasione per conoscere meglio scrittore e scrittura. Al Caffè Letterario, il 28 novembre, saranno presenti, oltre all’autore, Daniela Giammusso (giornalista) e Marida Marasca, responsabile di Edizioni Del Rosone.
Elisiana Fratocchi