Si è svolto a Roma l’XI Congresso medico della FADOI sul tema “La Medicina Interna: complessità e criticità”. Tra gli argomenti trattati, la gestione del paziente con tromboembolia acuta, la gestione delle alterazioni metaboliche nel paziente complesso, l’insufficienza acuta d’organo e le infezioni nel paziente critico: novità diagnostico-terapeutiche; cosa non fare nel trattamento del dolore, nella pancreatite acuta, nella cura dell’ascite nel cirrotico, nell’alimentazione del paziente critico, nella terapia delle gravi riacutizzazioni delle MICI. A seguire, la presentazione e la relazione dell’Associazione ANIMO sui seguenti temi: l’integrazione professionale e: cosa può fare la medicina interna per il sovraffollamento nel Pronto Soccorso.
La FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti) è attualmente la più importante Società Scientifica italiana nell’ambito della Medicina Interna e la Sezione Lazio è l’associazione con il numero più elevato di iscritti.
“Questo annuale Congresso Regionale– spiega il presidente regionale dr. David Terracina– è stato il principale momento di incontro e di aggiornamento: un evento atteso da tutti i cultori della Medicina Interna. Come sempre, sono state individuate tematiche di particolare rilevanza per la loro necessità di approfondimento, per la presenza di novità diagnostico-terapeutiche e utili anche come stimolo a riflettere sull’attuale ruolo della nostra specialità. Il Consiglio Direttivo ha deciso di sviluppare il programma caratterizzandolo per la tipologia dei pazienti che si ricoverano nei nostri reparti: pazienti complessi e critici. La Medicina Interna non ha come unica vocazione il trattamento dei malati cronici, ma deve affrontare anche pazienti acuti, spesso polipatologici e in urgenza-emergenza. Nella gestione di questo tipo di pazienti, le singole specialità d’organo o apparato, si trovano a dare una risposta incompleta e la richiesta di ricovero nei reparti di Medicina Interna è in continuo aumento, a fronte di un limitato numero di posti letto. I Pronto Soccorso sono sovraffollati da pazienti che necessitano di ricovero nei reparti. Naturalmente, non sono state trascurate le comuni malattie tipiche dei pazienti internistici, dal diabete allo scompenso cardiaco, dall’ictus cerebrale al tromboembolismo, dalle anemie alla insufficienza respiratoria, solo per elencarne alcune. Particolare attenzione è stata posta nell’inserire relazioni su argomenti che presentano novità in ambito terapeutico per la disponibilità di nuovi farmaci o di nuovi protocolli”.
L’evento– sottolinea il dr.Giuseppe Campagna, direttore della UOC di Medicina Interna dell’Ospedale S.M.Goretti di Latina e dirigente segreteria scientifica FADOI- ha avuto anche la finalità di permettere l’incontro tra le varie realtà internistiche della nostra regione per poter discutere le problematiche comuni e rilevare le necessità, sia organizzative che formative”. Francesca Palumbo