Dopo un tour internazionale nei vari istituti di cultura italiani tra Milano, Roma, Venezia, Palermo, Brescia, Londra, Mosca, Parigi, Vienna, New York e Los Angeles, arriva anche a Roma la mostra “Vivere alla Ponti. Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro”. Realizzata dall’Ordine degli Architetti di Milano e da Muse con il sostegno di Molteni&C in collaborazione con Edison, l’esposizione vuole essere un omaggio al grande architetto, designer e saggista italiano – tra i maggiori del XX secolo – Giovanni Ponti, nato a Milano nel 1891 e morto nel capoluogo lombardo nel 1979.
La mostra “ Vivere alla Ponti” che rimarrà aperta al pubblico sino al 15 gennaio 2015, è ospitata a Roma nella sede di Edison, l’azienda che nel 1883 illuminò per la prima volta il Teatro alla Scala e il centro di Milano, favorendo così lo sviluppo della città e l’elettrificazione dell’Italia. Edison che festeggia i suoi 130 anni di storia, vuole con questa esposizione, anche rendere omaggio al sodalizio con Gio Ponti. Non a caso la collaborazione con il grande architetto risale al 1930 con la “Casa elettrica”, uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia, in cui trovano spazio varie applicazioni quotidiane dell’energia elettrica, dalle lampade agli elettrodomestici, voluta da Edison su richiesta di Gio Ponti e commissionata al Gruppo 7 per la IV Triennale di Monza. Gio Ponti progetta per Edison anche quattro Centrali elettriche in Trentino, sul fiume Noce (1952) sul Liro (1953), sul Chiese (1954), a Pantano d’Avio (1955), e le Centrali sul fiume Mera in Val Chiavenna (1953) e sullo Stura a Demonte, Cuneo (1953).
L’esposizione “Vivere alla Ponti”, corredata di materiali d’archivio sui progetti per Edison, colpisce il visitatore anche per la visione della modernità ancora attuale di Ponti; un racconto sia intimo che professionale, documentato da lettere, fotografie di famiglia e da documenti video che testimoniano la vitalità del grande maestro del ‘900. In mostra sono anche gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini), gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano, 1956-57) e il 1970 (seduta pieghevole della serie “Apta”). Una collezione, che dopo un lungo percorso di ricerca e studio dei prototipi, è stata rieditata da Molteni&C, grazie all’accordo firmato con gli eredi Ponti e con la direzione artistica dello Studio Cerri&Associati.
«Da italiani e milanesi, abbiamo la preziosa eredità di Ponti che deve essere portata alla luce e un archivio poco esplorato. Ci sono molti lavori dimenticati e prodotti da rieditare – perché Ponti ha disegnato molto più di quello che avrebbe mai potuto essere prodotto – che ci offrono anche l’occasione per comprendere l’uomo, la sua opera e un momento cruciale dell’architettura e del design italiani», così sostiene il nipote di Ponti, Salvatore Licitra. La mostra sara’ aperta al pubblico sino al 15 gennaio 2015.
Per informazioni contattare : roma@edison.it oppure telefonare al numero: 06.47892.231 – 06.47892215 – Ingresso gratuito su prenotazione – Ubicazione: Sede di Edison Roma, via del Quirinale, 26
di Daniela Paties Montagner