Nella notte tra il 4 e il 5 il musicista e cantautore italiano Pino Daniele ci ha lasciato. La notizia si è prima rimpallata su vari blog. Si sperava ad un brutto scherzo, ma purtroppo non è stato così. Il suo cuore ha cessato di battere, molto probabilmente a causa di un infarto. Classe 1955, Pino Daniele inizia la sua carriera negli anni ’70. Sono anni di libertà, trasgressioni e lotte politiche. Diplomatosi come ragioniere, comincia a suonare con il gruppo “Batracomiomachia”, poi nel 1975 inizia l’attività di session man. L’album d’esordio è Terra mia del 1977, che lascia emergere sin da subito il profondo legame del cantautore con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le musiche che per i testi, come “na tazzulella è caffè”; canzone popolare tipicamente napoletana.
Non mancano però le influenze, jazz, rock e funk. Fu l’incontro con il sassofonista di colore James Senese, infatti, a contribuire in modo rilevante alla realizzazione dei successivi tre album che ne segneranno la carriera: Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981). Quasi tutti suonati assieme al gruppo storico formato da Tullio de Piscopo, Tony Esposito, James Senese, Rino Zurzolo e Joe Amoruso. Il chitarrista partenopeo incarna a pieno gli anni ’70; sempre con una velata ironia, proponendo una fusione di blues e influenze musicali e ritmiche tipiche della Napoli popolare.
La sua continua ricerca musicale, pregna di impegno politico e sociale, sempre al passo con i tempi; ha segnato negli anni un’evoluzione artistica continua e originale, anche quando ha iniziato a comporre musiche che inevitabilmente, – ma mai forzatamente – tendevano al commerciale. Da “Vai mo’” in poi, infatti, le canzoni di Pino Daniele che cantano la Napoli dei sui anni, tra amori e trasgressioni è stato un alternarsi di successi; tra il tripudio del pubblico e le numerossissime collaborazioni con artisti di fama mondiale tra i quali Pat Metheny, Jovanotti, Eros Ramazzotti, Chick Corea e molti altri. Scompare un grande della musica italiana tra i più conosciuti al mondo. Ma le sue canzoni, quelle con cui molti di noi sono cresciuti, continueranno ad accompagnarci sempre. Grazie Pino.
Marcello Intotero Falcone