Si è tenuta oggi 14 febbraio dalle ore 9.30 a Palazzo Santa Chiara a Roma, la conferenza “Come cambia il mondo” organizzata dal Dipartimento PD per la politica estera e europea e dal Dipartimento formazione – in collaborazione con il Gruppo Pd della Camera dei Deputati. Al saluto del capogruppo Roberto Speranza e alla relazione introduttiva di Enzo Amendola, responsabile della segreteria nazionale del Pd sono seguite tre sessioni di lavoro. Non solo una conferenza, ma un vero e proprio laboratorio; esempio di alta scuola di formazione Politica. Alla prima sessione dal tema “Cambiamento globale: attori, minacce e strategie” sono intervenuti Lia Quartapelle, componente Pd commissione Affari Esteri, Paolo Magri, vicepresidente esecutivo Ispi, Khaled Fouad Allam docente sociologia del mondo musulmano, Patrizia Toia, presidente delegazione Pd al Parlamento europeo, e Massimo D’Alema, presidente FEPS che ha tratto alcune conclusioni politiche sottolineando l’importanza di una riflessione sul «come esercitiamo i nostri compiti nel Mondo», nell’ambito dell’alleanza atlantica e rispetto alla turbolenza dello scenario internazionale.
Il secondo approfondimento sul tema “Per un’ Europa protagonista” ha visto come relatori Marina Berlinghieri, capogruppo Pd in commissione politiche della UE, Emma Bonino, già ministro degli Affari Esteri, alla sua prima apparizione dopo l’annuncio della sua malattia. La Bonino – vestita con camicia e turbante azzurro – sia pur provata, ma energica ed appassionata come sempre; ha riscosso un caloroso applauso dalla platea. Sono seguiti poi gli interventi di Ferdinando Nelli Feroci, presidente IAI, di Roberto Gualtieri, parlamentare europeo Pd, presidente Commissione Econ, Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, e Sandro Gozi, sottosegretario per le Politiche e gli Affari europei.
Il programma nutritissimo di interventi e contributi, è stato un momento di riflessione, approfondimento e formazione sui diversi scenari globali e sulla possible proiezione internazionale del nostro Paese in realzione all’alleanza atlantica. I relatori si sono confrontati, sul ruolo dell’Italia in Europa e dell’Europa nei confronti delle nuove potenze e blocchi regionali, in un mondo che sta cambiando profondamente le proprie coordinate e i propri punti di riferimento. L’accento è stato posto sui nuovi rischi che minacciano la sicurezza e la stabilità internazionale.
L’ultima sessione dei lavori dedicata alle “Prospettive geopolitiche dell’Italia” è iniziata con Andrea Manciulli, presidente delegazione italiana presso Assemblea parlamentare Nato, a cui è seguito l’intervento di Lucio Caracciolo, direttore della Rivista di geopolitica Limes, quello di José Luis Rhi Sausi, membro del consiglio di presidenza Cespi, poi quelli di Alessandro Politi, direttore “Nato Defense College Foundation”, docente di geopolitica e intelligence, SIOI, Andrea Margelletti, Presidente Ce.S.I e, infine, Nicola Latorre, presidente commissione Difesa Senato.
Ha concluso i lavori il Ministro per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni che ha sottolineato la gravità della situazione internazionale e soprattutto, l’impegno italiano nella lotta contro il terrorismo. «Noi combattiamo il terrorismo in prima linea, già ora, sul piano militare, politico e culturale» – ha detto il Ministro. E a seguito delle notizie dell’escalation di violenza in nord Africa:«Dobbiamo fare questa battaglia anche in Libia. Difronte alla minaccia terroristica che cresce a pochi passi dall’Italia. In Libia – ha concluso – noi non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità, punto». Naturalmente il ministro Gentiloni ha sottolineato che ciò avvenga a seguito di una risoluzione dell’ONU e, nell’ambito dell’alleanza atlantica.
Marcello Intotero Falcone