La protagonista della storia è Carol che, giovanissima, subisce una grave violenza sessuale, il padre incapace di reagire ad un’azione così forte, chiede aiuto al Lupo, esponente della Mala vita che, aiuterà Carol e la sua famiglia in questo riscatto morale. Il libro è ricco di particolari, il punto di vista è diverso rispetto a tutti gli altri libri e cerca di spiegare anche dei meccanismi interni alla mala. Lo scrittore che ha avuto un passato non roseo, si avvicina dapprima alle fiabe per bambini, esattamente per le nipoti, poi avanza verso una scrittura sempre più complessa, quale il romanzo.
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Intervista a Alessandro Volpi, classe 1958, che esordisce con il suo primo vero romanzo “Lo stupro” edito da Albatros.
Come nasce Lo stupro?
« Effettivamente non si tratta di un argomento facile da trattare, ma la mia intenzione era quella di portare alla luce il mondo sommerso e sconosciuto della vecchia malavita milanese “La Mala” rivelandone regole e tradizioni. Di questo volevo parlare e di questo ho parlato. Oltre al tema dello “stupro” ci saranno altri argomenti altrettanto scottanti (sono già pronti due racconti su “il ricatto” e “il pedofilo”) con i quali continuerò a rivelare i princìpi e le storie degli uomini di strada, delle loro emozioni e del loro modo di vivere. Questo è un mondo che conosco molto bene e credo di essere riuscito a scriverne senza troppe esaltazioni o vittimismi».
Ci sono elementi autobiografici?
«Non credo di poterlo negare poiché il mio passato parla per me. Naturalmente non si tratta del caso specifico e la storia è romanzata, però i personaggi sono stati estrapolati dalla vita comune e li ho riportati affibbiando ruoli non loro. Fortunatamente l’hanno presa bene e, come me, ne hanno riso compiaciuti»
Cosa pensi dell’editoria d’oggi?
« Penso non ci sia molto da commentare perché, anche qui, la crisi fa da padrona. Sarebbe fondamentale che gli italiani imparassero a leggere di più, come accade all’estero, per poi poter dare forza e sviluppo a quelle Case Editrici che vogliono credere e puntare sugli emergenti. I grandi nomi dell’editoria viaggiano in simbiosi con i personaggi famosi della politica e dello spettacolo, ignorando gli esordienti che, per farsi conoscere e pubblicare, la maggior parte delle volte devono contribuire alle spese di stampa; per loro sorge poi il problema della distribuzione nelle edicole o librerie, senza le quali non si ottiene la dovuta visibilità e, per la legge di mercato, la vendita è notevolmente ridotta (10.000 copie esposte nelle librerie sono molto più accattivanti di una semplice foto in un sito on-line)».
Consiglio a chiunque il nuovo romanzo di Alessandro Volpi, acquistarlo è facile, è presente in tantissimi store.