A Casperia (Rieti), pittoresco borgo di antichissime origini (citato addirittura da Virgilio nell’ “Eneide“), tra la riva sinistra del Tevere e il versante occidentale dei Monti Sabini, l’autrice e attrice teatrale Violetta Chiarini, con la sua compagnia, presenta, il 14 marzo alle 16 al Palazzo della Cultura, la penultima serata della terza stagione del progetto nazionale “Teatro In Provincia“.
“Teatro in Provincia – 10 teatri per 31 Autori” – è un programma, a cura di Duska Bisconti, promosso dal Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea (Ce.N.D.I.C), diretto da Maria Letizia Compatangelo: che, nella perdurante mancanza d’un vero programma nazionale per lo sviluppo del teatro, cerca almeno di valorizzare e diffondere nel mondo le opere dei nostri autori teatrali viventi. Dopo aver ospitato tutte le manifestazioni di “Teatro in Provincia”, il Piccolo Teatro del Violangelo,con l’omonimo Centro culturale fondato e diretto dalla stessa Chiarini, dalla sede del centro residenziale “Il Querceto“, dove le performance si sono svolte per tre stagioni consecutive, passa per l’occasione alla più ampia sala comunale, concessa dall’Assessorato alla Cultura di Casperia. Nella manifestazione di oggi saranno presentati corti teatrali di Angelo Callipo, Luciana Luppi, Patrizia Monaco, Liliana Paganini, Luigi Passarelli e Serena Piccoli.
Gli interpreti saranno giovani talenti del territorio sabino, già partecipanti a precedenti manifestazioni del progetto. Due partecipazioni straordinarie, nel doppio ruolo di autrici e attrici, saranno quelle di Luciana Luppi, che ha scritto anche in coppia con Eduardo, e dell’altra drammaturga Liliana Paganini, entrambe, al pari di Violetta Chiarini, appartenenti al CENDIC. La mise en éspace sarà, anche stavolta, a cura della stessa Violetta, che parteciperà anche come attrice al reading teatrale e s’ avvarrà, per le musiche di scena, di lieder e songs dal suo repertorio di cantante (assistenza tecnica: Silvia Tichetti).
Le manifestazioni si svolgono, in contemporanea, in 10 teatri di altrettante città partecipanti al progetto, dislocate in tutta Italia. Il pubblico – come di prammatica in “Teatro in provincia“- al termine della performance voterà il testo preferito, partecipando così alla valorizzazione della drammaturgia italiana contemporanea, pienamente nello spirito della “mission” del Ce.N.D.I.C. Alla fine della stagione teatrale sarà possibile proclamare il vincitore assoluto fra i 31 autori, quello il cui testo sarà stato il più votato a livello nazionale.
Ci domandiamo: quanti progetti come “Teatro in Provincia” , con effetti positivi a cascata per tante discipline artistiche, per le attività economiche e, soprattutto, per il talento di tanti giovani, potrebbero realizzarsi, in Italia, se nella “cabina di regìa” nazionale, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, all’ ETI e negli altri enti con competenze per il teatro, sino alla stessa RAI (che sino a pochi decenni fa aveva una programmazione sul teatro non trascurabile) prevalesse una volontà diversa da quella degli ultmi vent’anni circa? Non si tratta di creare una “Comedie Française” italiana, o di copiare la grande tradizione teatrale di massa britannica: certe cose non si possono improvvisare. Ma almeno interrompere la prassi distruttiva dei tagli alla cultura (cosa che quest’ultimo e il precedente Governo, per la verità, hanno timidamente iniziato a fare)e, soprattutto, delineare un piano nazionale di rinascita del teatro
imperniato, come primo passo, sulla valorizzazione delle tante realtà teatrali locali, spesso di storiche origini, del nostro Paese, si potrebbe fare.
di Fabrizio Federici