Sicurezza e stabilità, come obbiettivi realistici, per la tormentata area mediorientale e , piu’ in generale, per tutta l’area mediterranea: da raggiungere, nei prossimi anni, lavorando sui terreni, soprattutto, dello sviluppo economico e della cooperazione energetica. Questo, il tema del seminario che l’associazione “Prospettive Mediterranee” organizza, il pomeriggio di venerdì 27 marzo, presso la sua sede di Via Ennio Quirino Visconti: in collaborazione con l’ EURISPES, il qualificato ente di ricerca sociale presieduto da Gian Maria Fara.
“Un seminario,questo“, precisa Enrico Molinaro, presidente di “Prospettive”, “che vuol essere momento di verifica e approfondimento delle decisioni già prese dalle istituzioni che han partecipato,un mese fa (26-27 febbraio), al convegno internazionale, da noi organizzato insieme al Ministero degli Esteri, sul grande progetto d’un nuovo “Piano Marshall”, USA-UE, per il Mediterraneo e il Medio Oriente“.
Nato nel 2000 a Gerusalemme, per iniziativa appunto di Enrico Molinaro (già promotore dal 1994, nella città sacra a tre fedi, di varie ricerche interdisciplinari), l’istituto “Prospettive Mediterranee” nell’ultimo decennio ha promosso varie iniziative per il dialogo interculturale e interreligioso nel Mediterraneo, e soprattutto nello scacchiere mediorientale. Tipiche del suo modo di lavorare sono una prospettiva, da un lato, multidisciplinare. Dall’altro, “glocalistica”: che guarda, cioè, ai problemi economici, sociali, culturali non dal classico punto di vista nazionalista e “verticale” affermatosi, nelle relazioni internazionali, dalla pace di Wesfalia (conclusiva della terribile Guerra dei Trent’anni,1648) in poi. Ma da un punto di vista “orizzontale”, o, meglio, vòlto a proporre nuovi modelli identitari, trascendenti i tradizionali confini statuali e fondati sullo sviluppo di poteri democratici sovra e infranazionali (come anzitutto una vera Unione Europea soggetto politico, e vere autonomie locali).
In quest’ottica, il mese scorso alla Farnesina esperti di geopolitica, economia e finanza, autonomie locali, politica energetica di tutta l’area euromediterranea si sono confrontati, in due giornate,da un lato su come sta cambiando, nel Mediterraneo, il ruolo degli immigrati extracomunitari (che in Italia e altri Paesi europei, stan gradualmente migliorando le loro posizioni economico-sociali); dall’altro, su come sviluppare l’integrazione tra i vari sistemi energetici, per favorire uno sviluppo sostenibile( esempio principe, tra Autorità Nazionale Palestinese e Stato d’Israele, a partire dalla Gaza reduce dalle distruzioni del 2014: ed è stato davvero bello veder lavorare insieme, prendendo un minimo di impegni, esperti palestinesi e israeliani).
Venerdì 27 marzo, dopo l’introduzione del presidente Molinaro, gli stessi esperti del convegno della Farmesina proseguiranno il dibattito avviato il mese scorso, all’insegna sempre della parola-chiave “Concretizzare”. Seguiranno le conclusioni di Marco Ricceri, segretario generale dell’ EURISPES; e in ultimo, una degustazione di cibi tipici mediterranei ( anche questa, nel contesto d’una ricerca di “Prospettive Mediterranee” sui 5 sapori fondamentali – e “identitari”, nella penetrante analogia “sapori-saperi”, diremmo: dolce, salato, piccante,ecc… – di cui l’uomo, a tutte le latitudini, ha bisogno per il suo corretto equilibrio psico-somatico).
di Fabrizio Federici