Con questo titolo in prima pagina, quarantacinque anni fa, il Daily Mirror annunciava lo scioglimento dei Fab4, tra l’incredulità e lo sgomento dei fan di tutto il mondo e la delusione delle milioni di ragazzine urlanti che non avrebbero mai più visto insieme su un palco i quattro di Liverpool.
L’annuncio fu dato al noto giornale dallo stesso McCartney attraverso un comunicato firmato di suo pugno, in cui l’artista dichiarava di non voler più far parte del gruppo ‘per ragioni personali e professionali’.
Ma perché i Beatles si sono sciolti? Quali fossero davvero le motivazioni non sarà mai reso noto, anche se le illazioni negli anni si sono sprecate.
Si è vociferato del complesso rapporto tra McCartney e Lennon per via delle loro diversità caratteriali e musicali: più pop il primo, decisamente più sperimentalista il secondo.
C’erano le voci sul desiderio di maggior spazio reclamato da George Harrison, che si sentiva messo in ombra.
O ancora le questioni economiche: dopo la morte dello storico manager Brian Epstein, Paul suggerì di affidare la gestione delle loro finanze allo studio legale Eastman di New York (McCartney aveva sposato la figlia del titolare) mentre gli altri tre parteggiavano per Allen Klein, impresario dei Rolling Stones.
C’è anche la versione che vuole siano state le donne a distruggere l’armonia del gruppo. Paul e John avevano entrambi perso le rispettive madri molto giovani, ecco perché le loro vite furono letteralmente travolte dall’entrata in scena di partner femminili forti come Linda Eastman e Yoko Ono.
L’unica cosa certa è che, qualunque siano state le motivazioni, il mondo stava perdendo
la band più grande di sempre.
Nonostante fosse un’epoca abbondantemente pre-internet, la velocità con la quale la notizia fece il giro del pianeta fu impressionante e l’impatto che ebbe sull’opinione pubblica devastante.
Ma come le migliori tradizioni insegnano ‘The Show Must Go On‘!
A metà aprile sarebbe uscito McCartney (Apple records, 1970), suo primo album solista. L’8 maggio Let It Be (Apple Records, 1970), un 33 giri a tutti gli effetti postumo, evoluzione del progetto Get Back con il quale McCartney, all’inizio del 1969, avrebbe voluto riportare la band al rock and roll delle origini. A settembre sarebbe stata la volta di A Sentimental Journey di Ringo Starr (Apple Records, 1970), a novembre il triplo All Things Must Pass di George Harrison (Apple records, 1970), a dicembre Plastic Ono Band di John Lennon (Apple Records/Emi, 1970). Ognuno aveva intrapreso nuovi percorsi. Musicali e non.
Restano i dati: l’avventura dei Beatles durò tutto sommato poco, il tempo che va dal 5 ottobre ’62, data del primo 45 giri ufficiale Love Me Do (Parlophone, 1962), a quel tristemente noto 10 aprile. Un tempo misurabile in 13 album in studio e 22 singoli.
Tutto si riduceva alle brevi e laconiche parole di McCartney nel comunicato pubblicato dal Daily Mirror:
– Prevedi che verrà un tempo in cui Lennon-McCartney torneranno a collaborare nella scrittura dei pezzi?
«No».
– Hai qualche progetto per apparire in pubblico dal vivo con i Beatles?
«No».
– Il tuo allontanamento dai Beatles è temporaneo o permanente, dovuto a divergenze personali o musicali?
«A divergenze personali ed economiche, ma soprattutto al fatto che sto meglio con la mia famiglia.
Temporaneo o permanente? Non so».
– Hai in previsione un nuovo album o un singolo con i Beatles?
«No».
– Ti mancano i Beatles e George Martin? C’è mai stato un momento in cui hai pensato: vorrei che Ringo fosse qui?
«No».
Anche questa è un’Altra Faccia della Musica
ALEX PIERRO
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‘L’altra Faccia della Musica‘ è un appuntamento nel quale incontriamo alcuni tra gli esponenti più importanti del panorama musicale italiano che, con il loro lavoro spesso dietro le quinte, ma non per questo secondario, hanno contribuito – e continuano a contribuire – a rendere grande la musica italiana.
Una carrellata su tutte quelle figure che si occupano di musica: a partire dal progetto musicale, procedendo in tutte le fasi di strutturazione, divulgazione, fruizione e critica, siano esse produttori, giornalisti, manager, avvocati e, perché no, artisti.
Una sorta di radiografia su tutti i mestieri che gravitano intorno all’evanescente mondo della musica, per dare una visione più ampia su cosa c’è dietro a un successo e a una carriera discografica.
Insomma, proveremo a cercare di farci svelare qual è ‘L’altra Faccia della Musica‘.
PER SEGNALAZIONI E CONTATTI: ALEX PIERRO – pierro@hotmail.it – 347.9703822