Dinamica e propositiva l’ “Associazione Cultura in Cammino” di Fiano Romano, torna in “campo” e, sull’onda dell’insegnamento di s.S. Papa Francesco propone, stavolta, un evento cogente e di straordinaria attualità. Sul fronte, infatti, delle iniziative promosse dal sodalizio Tiberino, in pool position emerge e riluce la conferenza che la Presidente dottoressa Giovanna Canzano ha predisposto per domenica 19 p.v.. Dal titolo “Conflittualità classica e non convenzionale: scontri in armi e cooperazione internazionale” l’iniziativa, prima del genere per queste contrade, si prefigge di mettere in chiaro gli aspetti meno noti e meno conosciuti che caratterizzano i conflitti armati prima, durante e dopo, il loro micidiale decorso. Ciò, per sapere, conoscere e ricordare ché: “Quando un popolo non ha più un senso vitale del suo passato, si spegne”.
Una risposta concreta e condivisibile, quindi, l’interesse verso un mondo che a molti sembrerebbe lontano mentre, invece, sta qui… sull’uscio di… casa nostra. Ebbene si. Il passato è come una sorgente che alimenta il fiume del presente e ci spinge verso il domani. È per questo che il futuro di un popolo non è tanto in una massa di cittadini rumoreggianti, ma scarsamente dotati di valori, di conoscenza, di cultura, bensì in una vecchiaia ricca di quel mirabile patrimonio trasmesso da antenati che ha il nobile nome latino di “traditio”. Allora, per evitare di rimanere vittime di questo pericolo che Cesare Pavese descriveva nel suo diario, è bene che esistano e vengano vissuti bene, con partecipazione e passione, eventi come quello di domenica p.v.. Nel cui contesto gli oratori delegati a trattare gli argomenti in cartello, disserteranno le proprie esperienze vissute sul fronte della guerra e/o della Resistenza, ovvero, come operatori di pace o giornalisti inviati in missione in zona di conflitto ma anche per illustrare come e che cosa fare per tutelare i civili coinvolti (loro malgrado) nelle operazioni belliche, l’ambiente ed il patrimonio artistico-culturale.
Un obbligo e un dovere civico, ricordare, specie a coloro i quali sono troppo giovani per averne avuto nozione diretta, che cosa comporta l’orribile strascico della guerra moderna. La memoria è importante, anzi essenziale: chi dimentica la faccia del male facilmente ne rimane vittima, fino a farsene interprete. G.G.M.