Si punta soprattutto sull’arte antica ma anche moderna e contemporanea. Torino si fa in quattro: un’unica mostra che accomuna quattro musei. L’arte povera, nata qui, è il grande richiamo della manifestazione.
Molte le iniziative artistico culturali che fioriranno a ridosso dell’inizio dell’EXPO di Milano, soprattutto nel Nord Italia. Tra queste va sicuramente sottolineata quella che parte a Torino il 25 aprile: “Tuttovero – La nostra città, la nostra arte, Torino 2015”. Si tratta di una grande mostra, curata da Francesco Bonami che coinvolge quattro musei di arte contemporanea dell’area metropolitana torinese: la GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Fondazione Merz. La mostra declina l’interpretazione artistica del concetto di vero, o della realtà, lungo due secoli dal 1815 al 2015. Le opere raccolte ed esposte nelle quattro sezioni illustrano il cambiamento e la trasformazione della cultura e della società in questo periodo. Considerando che da Milano la città di Torino dista mezzora di treno veloce, per vedere tutta la mostra, o meglio le quattro mostre, ci vorranno almeno due giorni. La GAM presenta, parallelamente alle collezioni permanenti, l’archeologia moderna e contemporanea del concetto di vero: fotografie storiche e video di artisti. Il percorso riporta il museo alle sue origini utopiche e sperimentali ed immerge il pubblico in un’esperienza attiva di riflessione. Tra gli autori presenti Enrico Gamba, Medardo Rosso, Alberto Savinio, Arturo Martini, Gino Severini, e Mario Merz. Il castello di Rivoli ed i suoi immensi spazi simboleggiano nella selezione delle opere che la realtà è anche ciò che è capace di rinnovarsi senza cambiare: architetture di grande respiro e sculture di importanti dimensioni esaltano la vocazione alla permanenza. Tra gli autori molto presenti quelli dell’arte povera da Boetti a Merz, da Fabro a Zorio, da Pistoletto a Penone, da Kounnellis a Calzolari. Accanto a loro, De Dominici, Pisani, Spalletti, Oldenburg, Horn, Manzù, Marini, Ray. Le due fondazioni private, Sandretto Re Rebaudengo e Merz presentano mostre che riflettono le loro specifiche identità: la prima espone istallazioni di artisti delle più recenti generazioni, la seconda confronta Mario e Marisa Merz con le opere di altri artisti.