Importante iniziativa podistica quella in programma stamane – 1 maggio – a Roma: si disputerà, infatti, la corsa “ViviFiume”che avrà un significato particolare per il riconoscimento dei diritti.
La UISP Roma ha sposato, infatti, la campagna per il matrimonio egualitario e per tale ragione ha messo a disposizione una delle loro iniziative più importanti la corsa ViviFiume 2015, stampando le magliette dell’evento con il cuore, sviluppate da condividi love, ha dato la disponibilità ad usare l’area arrivo come area di contatto nei confronti di atleti e famiglie, fornendo tavoli e panche per organizzare una tavolata d’eguaglianza a fine manifestazione.
Si tratta di una corsa competitiva di 10.548 metri e di una non competitiva di 4.000 metri che si svolgeranno in uno scenario esclusivo come quello della banchina del Tevere. La corsa prenderà il via alle 10.30 sotto il ponte Umberto I (banchina destra – lato Vaticano) ed arriverà dalla parte opposta del Tevere (banchina sinistra – lato Campo dei Fiori). Dalle 10.45 alle 11.30, all’arrivo degli atleti, volontari LGBT, che indosseranno la maglietta con il cuore, saranno ai banchi ristoro per dare frutta ed acqua agli atleti ed un leaflet che spiega il senso della campagna.
Per il quarto ano consecutivno, il ViviFiume torna a popolare le banchine del Tevere, riaffermando una scelta ben precisa, che l’Unione Italiana Sport per Tutti di Roma ha compiuto tre anni fa, nel 2012: ridestare l’attenzione della città sul fiume, spazio dimenticato, abbandonato, estraneo alla vita della comunità. «La nostra corsa punta a riportare al centro dell’attenzione dei cittadini e delle istituzioni l’importanza e la dignità del Tevere, che è stato e resta il cuore attorno al quale la città è sorta e si è sviluppata – afferma la UISP di Roma – lo sport, come noi lo intendiamo, è una pratica di cittadinanza attiva, che deve porsi anche l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi importanti, quali la vivibilità urbana, il rispetto dell’ambiente e la fruizione degli spazi pubblici».
Una corsa per il matrimonio egualitario ma anche una iniziativa per contrastare i pregiudizi e ogni forma di discriminazione. Educando le persone alle differenze, attraverso la comunicazione, attraverso il dialogo: «Occorre far comprendere che la diversità non rappresenta né una minaccia, né un ostacolo, ma solamente una potenziale ricchezza – sottolinea il presidente nazionale Mario Marco Canale di ANDDOS che ha aderito all’evento – occorre altresì eliminare alla base i pregiudizi, per fare questo bisogna comprendere le diversità attraverso la conoscenza dell’altro, perché è proprio una corretta conoscenza che ci consente di ridurre la paura verso il diverso. E la paura del diverso genera pregiudizi. Marco Tosarello