E’ il piccolo borgo laziale di Cantalice ad aver dato i natali, nel 1515, al primo santo dell’Ordine dei Cappuccini: San Felice. Fino al 18 maggio questo antico paese che domina dall’alto la piana di Rieti, regalando una vista mozzafiato sui laghi Lungo e Ripasottile, celebra la Festa di San Felice nel 5° centenario della sua nascita. Proprio dove ora sorge La chiesa a lui dedicata, costruita sui resti della casa natale.
Nel Santuario a lui dedicato, Felice compì il celebre Miracolo dell’acqua, fatta sgorgare in una calda giornata estiva battendo per terra con un bastone.
E così ancora oggi la Festa religiosa costituisce un momento intenso e suggestivo che coinvolge l’intero paese tra missione popolare dei frati cappuccini messe solenni, la processione con la reliquia del Santo e la distribuzione del pane benedetto; ma rappresenta al contempo una buona occasione per un fine settimana all’insegna delle tradizioni e dello svago, tra spettacoli musicali, fuochi d’artificio e una cucina di qualità che si basa soprattutto sull’olio extravergine di oliva, una delle perle della Sabina.
Il clou dei festeggiamenti è previsto il 18 maggio, con la giornata che sarà allietata dalla Banda Musicale Città di Cantalice, dalla musica live con il gruppo “Tequila e Montepulciano Band”, dallo spettacolo pirotecnico e dall’annullo postale commemorativo del V° centenario della nascita di San Felice. Il tutto all’interno di un contesto fatto di stradine strette e ciottolose, scalinate in pietra e splendidi affacci mozzafiato: Cantalice è un luogo unico per il suo aspetto urbanistico, che si sviluppa in verticale lungo un ripido sperone di roccia e culmina nella torre difensiva e nella caratteristica chiesa di San Felice. Per chi invece preferisce una passeggiata nella natura, da Cantalice partono molti sentieri e suggestivi percorsi naturalistici che conducono anche fino al Terminillo, a Leonessa e alla Riserva dei laghi Lungo e Ripasottile. E magari, tra una tappa e l’altra, sarà difficile resistere al gusto delle strengozze, un particolare primo piatto locale preparato con acqua, farina, pomodoro e agli, oppure dei salumi amatriciani, del pecorino e delle bruschette esaltate dal sapore dell’olio della Sabina.
Da non perdere
Chiesa di San Felice costruita nella parte alta del paese sui resti della casa natale del Santo. Adiacente i resti della chiesa di Sant’Andrea situata sotto la torre del Cassero dove San Felice ha ricevuto il Sacramento del Battesimo- Il battistero è conservato nella chiesa di Santa Maria del Popolo situata nella parte bassa del centro storico, chiesa in cui si trova il monumento di San Felice… San felice fino a 8 anni ha vissuto la sua infanzia nel centro di Cantalice, e frequentava il convento dei Frati Agostiniani dove operava un suo parente frate.
Santuario San Felice All’acqua
Si narra che durante una calda giornata estiva, nel luogo dove oggi sorge il Santuario di San Felice all’Acqua, i compagni di Felice dediti alla cura degli armenti, stanchi per il gran caldo e la mancanza di acqua si lamentavano e imprecavano contro Dio e il loro triste destino affinché potessero dissetarsi, Felice pregò e colpendo a terra con un bastone fece scaturire una sorgente d’acqua.
Casaletto di San Felice – Miracolo delle Fave
Nell’inverno 1580, dopo molti anni di vita religiosa trascorsa a Roma, ritornò a Cittaducale per recare di persona la lieta notizia che erano stati tolti scomunica e interdetto inflitti alla città per incresciosi contrasti insorti tra Vescovo e autorità cittadine e a Cantalice per comunicare la bella notizia della speciale indulgenza ottenuta per il suo paese natale da Papa Gregorio XIII. A Cantalice fu ospite della Cognata, moglie del Fratello Carlo nella casa di Colle Canale e qui, mentre lei gli stava preparando la cena Fra Felice le chiese di portargli un po’ di scafi (fave). La cognata gli fece osservare che non era la stagione e che le fave erano ancora in fiore. Ma Felice tanto insistette che lei andò nel campo e tornò con un panno pieno di scafi belli e maturi. Stupore della famiglia, ma nessuno oso gridare al miracolo. Soddisfatto di aver compiuto nella sua terra una benefica azione di pace Fra Felice tornò a Roma.
di Martina Mugnaini