Luca Barbanti, classe 1992 d’origini romane, esordisce con il suo primo romano, Le digressioni del cuore, edito da Epsil.
La storia fresca e simpatica, vede protagonista Luigi, un giovane ragazzo che lavora alla reception di un hotel che, in un periodo importante della sua vita frequenta una ragazza estremamente solare, amante degli animali che sconvolgerà (in parte) la sua vita.
Perché ho detto in parte? Perché il vero colpo di scena, arriverà nelle pagine successive del romanzo, il passato busserà alla porta di Luigi porgendo una mano ma chiedendo in realtà un braccio. Il passato arriva direttamente dalla Nigeria e metterà alla prova Luigi, con tutte le sue debolezze e il suo turbinio di emozioni.
Le digressioni del cuore, edito da Epsil, prezzo di copertina 12 euro.
Come nasce Le digressioni del cuore?
Questo romanzo “Le digressioni del cuore” nasce un po’ di tempo fa. Iniziai a scriverlo quando avevo diciannove anni e lavoravo in un hotel come receptionist, cosa che poi ho voluto trasferire anche al protagonista della vicenda. Avevo già da tempo ben delineati in mente sia la storia che i protagonisti, soprattutto il personaggio di Issah, il bambino. Però volevo tentare di mettermi alla prova, essendo un grande appassionato di racconti e storie e vedere se potessi effettivamente essere in grado nella pratica di scrivere un romanzo e raccontare una storia mia. Il che se ci riflettiamo un attimo, potrebbe anche essere rischioso, in quanto se ci piace tanto fare una cosa, poi la scoperta di una nostra eventuale incapacità potrebbe far sorgere qualche problema. Per questo dico che sono estremamente contento di essere riuscito almeno a terminarlo.
Quali sono gli elementi biografici?
Sarei un grande ipocrita e un grande bugiardo se affermassi il contrario. Questa naturalmente è una cosa che mi chiedono molte persone, anche perché essendo scritto in prima persona il romanzo, è normale che io abbia trasferito molto dell’autore al protagonista. E mi riferisco ai gusti personali sul cibo, i film, i libri, le canzoni. Tuttavia allo stesso tempo è indubbio che Luigi prende delle decisioni o fa delle cose nel corso della narrazione che io non avrei mai fatto e tantomeno condiviso. In questo siamo molto diversi. Quanto al romanzo in sé, io credo che non sia un racconto autobiografico nella storia, però mi piace pensare che esista anche un’autobiografia delle emozioni e dei sentimenti, allora in questo senso dico di si, è molto autobiografico.
Il tuo libro in tre righe…
È un romanzo che abbraccia anche temi sociali importanti come l’integrazione e la violenza sulle donne ed è a tratti profondo; in altri invece troviamo sfumature di umorismo e autoironia, che per me sono doti morali, perché a mio avviso la capacità di prendere in giro noi stessi permette di affievolire l’umbratile incombenza dell’egocentrismo, permette di mantenere la dignità nei momenti difficili e soprattutto rende più affascinanti i personaggi e le persone.
Cosa bolle in pentola per il futuro?
Qualcosa sta bollendo. Attualmente sto scrivendo un secondo romanzo, però di tutt’altro genere rispetto al primo. Questo sempre perché mi piace confrontarmi con più generi. Poi qualcuno che lo ha letto, mi chiede spesso se mai ci sarà un seguito de “Le digressioni del cuore”, io non prometto e non escludo nulla per il momento, vedremo più in là.
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Qui, invece, la pagina facebook dell’autore:
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