Abilissimi nel portare a segno attacchi informatici, i due giovani di 27 e 31 anni sono originari rispettivamente della provincia di Sondrio e Livorno e in passato avevano violato siti istituzionali e di molte aziende italiane e recentemente anche la biglietteria di Expo.
Specializzati nel Dos (Denial of Service) cioè negazione del servizio, che consiste nella concordata richiesta di accesso ad un sito web da parte di numerosissimi utenti contemporaneamente, nella intrusione informatica vale a dire la scansione della memoria di massa per trafugare file e nel “defacement” in altre parole la sostituzione della home page del sito attaccato con una pagina creata dagli hacker e che spesso contiene le loro rivendicazioni, i due pirati informatici arrestati ieri non sapevano che a pedinarli on line c’erano agenti sotto copertura che da tempo seguivano ogni loro click aspettando il momento opportuno per coglierli in flagrante cioè con i computer accesi e funzionanti.
I loro soprannomi Otherwise e Aken erano noti da tempo e gli inquirenti sospettano che possano essere loro i capi di Anonymous, il blog italiano dei pirati del web. Loro però si definiscono come “primi inter pares” ma per la Procura di Roma, già dal maggio 2013 sarebbero i coordinatori della cellula italiana.
Gli arrestati dovranno rispondere delle accuse di associazione a delinquere e di danneggiamento di sistemi informatici, interruzione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche, accesso abusivo a sistemi informatici, detenzione e diffusione di codici di accesso a sistemi informatici.
Durante le perquisizioni nell’ambito dell’operazione denominata “Unmask”, effettuate dagli agenti della polizia postale e delle comunicazioni del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), sono stati sequestrati numerosi pc e altri dispositivi utilizzati per commettere i crimini informatici.
«Due persone di spessore internazionale che cercavamo da tempo, accusate di essere all’origine di una serie di campagne di intervento via web anche sotto le insegne di Anonymous – spiega il responsabile del Cnaipic, Ivano Gabrielli – tra queste anche l’iniziativa “Antimilitarist” e le incursioni contro il sito e la biglietteria di Expo 2015».
L’organizzazione fa parte della cosiddetta galassia “hacktivista”, l’antagonismo via web che porta avanti battaglie anti-sistema, pseudo-ambientaliste, No Tav e contro gli armamenti. Proprio ieri gli arrestati avevano pubblicato un corposo leak di materiale della Difesa nell’ambito della campagna “Antimilitarist”.
Gli investigatori dell’Anticrimine Informatico erano da tempo sulle tracce dei 2 hacker, che usavano un’ attenzione e una cura quasi paranoica per non essere scoperti nelle loro comunicazioni ed incursioni in rete. Alla fine però, grazie all’infiltrazione di un agente-hacker, è stato possibile fare una doppia incursione per coglierli sul fatto senza dargli la possibilità di poter cancellare la cronologia dei loro misfatti.
Ci sono state anche colluttazioni per bloccare i soggetti che hanno fatto resistenza tentando di spegnere i computer. Con il materiale sequestrato gli investigatori contano ora di poter ricostruire tutto il percorso dell’organizzazione criminosa.
Daniela Gabriele