In concomitanza con l’EXPO di Milano, Chiara Dynys propone a Roma, presso il Museo Bilotti a villa Borghese, “Pane al mondo”, il suo progetto culturale d’arte contemporanea.
La smaliziata capitale è rimasta affascinata dalla mostra di Chiara Dynys che si è aperta nella sede del Museo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese e che andrà avanti fino al 28 giugno. Il titolo “Pane al Mondo” è un invito a ricollegarsi a quanto sta facendo Milano con il suo Expo. Ma la mostra dell’artista mantovana va oltre il semplice richiamo dell’immanenza anche se si inserisce in un progetto più ampio che prevede alcuni lavori presso le sedi della FAO e del Ministero degli Esteri, nella Collezione Farnesina. Chiara Dynys va, come sempre, oltre il tema proposto e coinvolge lo spettatore in una sorta di sogno, che è sicuramente il suo ma anche di chi osserva, silenzioso e dubbioso, interrogandosi sulla realtà. In occasione dell’inaugurazione all’Aranciera c’erano tutti o quasi. Critici come Bonito Oliva o Marco Di Capua, artisti come Stefano di Stasio o Sergio Lombardo, galleristi come Fabrizio Russo o Luca Tommasi (che ha tenuto recentemente una sua mostra a Milano), la Direttrice della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Valle Giulia che ha da poco acquistato ed esposto un interessantissimo lavoro della Dynys. Poi tanta gente appassionata d’arte, spinta dal desiderio di conoscere i lavori più recenti dell’artista e ponendosi sempre lo stesso interrogativo: che arte è? Difficile dare una risposta. L’opera della Dynys è una sintesi di anni e anni di arte contemporanea. Un percorso che finora ha avuto successo soprattutto all’estero e che ora si sta rafforzando anche in Italia. Un mix di arte concettuale, arte povera, pop art, materiali innovativi ed altro: frullati bene e il prodotto diventa eccezionale e appetibile per tutti i palati. E’ questo il vero segreto di un successo che sta aumentando sempre più. Roma sembra crederci ed anche i turisti che passeggiano per Villa Borghese attratti dal richiamo di questa arte.