La neonata IAM, Identità Alto Molisana, associazione di giovani, lancia da Agnone la sfida per l’occupazione: il Parco Archeologico Nazionale dei Sanniti e il recupero delle produzioni artigianali e dell’enogastronomia.
Spopolamento e disoccupazione. Sono due dei principali problemi che colpiscono molte zone del centro-sud del paese, in particolare le zone montane. E’ il caso di un vasto territorio che comprende il sud dell’Abruzzo e la parte nord dell’Alto Molise. Il territorio dei Sanniti. E, proprio loro, potrebbero dare una grossa mano a queste popolazioni per un parziale rilancio economico. In che modo? Se solo diventasse realtà l’idea, più volte prospettata e già messa nero su bianco, di creare il Parco Archeologico Nazionale dei Sanniti. Il Parco vedrebbe coinvolti essenzialmente cinque comuni: Alfedena e Schiavi d’Abruzzo (in Abruzzo), Pescopennataro, Agnone e Pietrabbondante (in Molise). Proprio quest’ultima località presenta il punto di partenza dell’ipotetico percorso del Parco. Qui, infatti, è già visibile il più grande monumento del mondo sannitico, il Parco Archeologico, comprendente Tempio, Teatro, Mausoleo, Necropoli e Fortificazioni. Solo un punto di partenza assicurano gli esperti in quanto la storia dei Sanniti è ancora tutta da scrivere e sotto terra è ancora tutto da scavare. Ad Alfedena, ad esempio, è presente una città italica da dissotterrare e, probabilmente, la più grande necropoli di tutta la zona. Ma, come testimoniano occasionali ritrovamenti da parte soprattutto di contadini, tutti i comuni interessati nascondono tesori. L’operazione parte anche da una rivalutazione storica dei Sanniti, acerrimi nemici dei Romani da loro sconfitti nelle tre guerre italiche che durarono circa 50 anni. I sanniti arrivarono in questo territorio tra la fine del VI° e l’inizio del V° secolo a.C., provenienti dalla Sabina settentrionale. Al massimo della loro presenza, i Sanniti occuparono terre che andavano dalle odierne Marche fino alla Puglia e, verso il Tirreno, ci sono precise testimonianze che stazionarono nella zona di Pompei. La figura dei Sanniti sta suscitando in tutta Europa una grande attenzione grazie ad un romanzo storico scritto da Nicola Mastronardi dal titolo “Viteliù – Il nome della Libertà” che potrebbe diventare presto anche un film per l’interessamento di alcune produzioni. Ma, al di là dell’opera iconografica e informativa, occorre intensificare gli scavi e coinvolgere quei giovani che oggi pensano solo di abbandonare le loro terre. Ad Agnone è sorta un’associazione di under quarantenni che si chiama IAM, Identità Alto Molisana, che ha idee molto precise su quanto si può fare per rilanciare il territorio: da un lato creando questo enorme e nuovo bene culturale, il Parco dei Sanniti, dall’altro sostenere tutte le attività artigianali ed enogastronomiche della zona che, in alcuni casi, sono delle vere e proprie eccellenze nazionali. Per quanto riguarda il Parco, le richieste di finanziamenti pubblici fatte dalle amministrazioni comunali alla regione e al Ministero dei Beni Culturali a Roma, per il momento non hanno trovato risposta. La strada indica però la necessità di una cooperazione pubblico-privato, sostenuta da interventi finanziari esterni. Ma anche qui le banche presenti sul territorio per il momento hanno voltato la faccia da qualche altra parte. Stiamo parlando di Popolare di Lodi (Gruppo Banco Popolare), BLS – Banca Lanciano Sulmona (Gruppo BPER, Banca Popolare Emilia Romagna) e Unicredit. Istituti che, forse, dovrebbero fare un passo avanti sia in nome della cultura del paese che del rilancio sociale della zona. Intanto sta per partire la nuova campagna estiva, la decima, che porterà nella zona archeologica circa 800 giovani universitari che lavoreranno gratuitamente per valorizzare questa parte di patrimonio nazionale. Si sta lavorando anche per l’accoglienza dei turisti: il progetto pilota riguarda il vecchio Borgo rurale di Castel del Giudice dove le vecchie stalle in disuso sono state trasformate in uno straordinario albergo diffuso, il “Borgo Tufi”, un posto unico al mondo che, nell’ultimo anno, ha ottenuto già vari riconoscimenti a livello nazionale. Il borgo aprirà i battenti all’inizio di luglio con 25 mini appartamenti che potranno ospitare fino a 60 persone.