Un caldo pomeriggio di maggio accoglie la prima semifinale di andata tra Pescara e Vicenza, due tifoserie che vantano anche un meraviglioso gemellaggio dal lontano 1977. Ma sul rettangolo verde c’è in palio qualcosa di ancora più importante, l’ultimo step per arrivare alla finalissima che porterà l’ultima squadra in Serie A.
La partita inizia secondo le aspettative, con le due formazioni che cercano di costruire manovre d’attacco pericolose, ma senza rischiare nella zona difensiva. Il primo tempo finisce 0-0, con poche occasioni e un perfetto equilibrio in campo.
Ad inizio ripresa cambia il copione della gara, con il Pescara che si rende pericoloso mettendo in seria difficoltà la porta dei lanerossi. Il primo squillo arriva al 66′ minuto, dal piede mancino di Matteo Politano che colpisce un palo dalla lunga distanza a portiere battuto. Il Vicenza reagisce timidamente e il Pescara con il passare dei minuti, conquista terreno. Negli ultimi 15 minuti, Sansovini si procura spazio in area e con un grande dribbling, libera la conclusione di destro da posizione ravvicinata, respinta da uno strepitoso Vigorito, che nega la gioia del gol all’attaccante biancoazzurro. Ma al 86′ minuto arriva l’episodio che cambia radicalmente la storia della partita, con l’atterramento in area di Sansovini e la conseguente espulsione del portiere Vigorito. Dagli undici metri, si presenta il centrocampista albanese Memushaj, che non sbaglia regalando la vittoria agli abruzzesi nel primo round della semifinale, aspettando il ritorno di martedì 2 giugno al Romeo Menti di Vicenza, dove si scoprirà la finalista dei playoff.
Articolo di Alberto Fuschi