Concentrazione massima allo Stadio Romeo Menti. In palio c’è la finale dei playoff, ovvero l’ultimo step per raggiungere il traguardo Serie A. Il primo esito è arrivato alle 20, con il Bologna sconfitto al Dall’Ara contro l’Avellino, ma comunque finalista in virtù della vittoria nella gara dell’andata. Molti tifosi arrivati in veneto per sostenere il Pescara, con un leggero vantaggio nel punteggio iniziale. Non manca ovviamente, il sostegno caloroso del pubblico di casa, per sostenere i lanerossi verso la vittoria finale.
Le prima sorpresa arriva dopo appena 8 minuti, sugli sviluppi di un azione da destra, Zampano mette il pallone dentro e trova la deviazione sfortunata del difensore vicentino Sampirisi, che appoggia dentro la sua porta, causando l’autogol e il vantaggio del Pescara. Match in discesa per la squadra di Massimo Oddo, che può gestire con più tranquillità il risultato favorevole. Il Vicenza reagisce mantenendo il possesso palla, ma creando poche occasioni pericolose, a causa dei tanti errori in fase di impostazione. Nel finale di primo tempo, la squadra di Marino ottiene l’opportunità giusta, grazie all’azione individuale di Moretti che porta in parità il risultato.
Nel secondo tempo, riparte il Vicenza a ritmi frenetici, nel tentativo di cercare il gol qualificazione. Massimo Oddo corre ai ripari, inserendo il centrocampista Brugman al posto dell’attaccante Pasquato. Poco dopo entra in campo anche il centravanti Federico Melchiorri al posto di Sansovini, per garantire più centimetri nel gioco aereo e in fase difensiva. L’uomo che cambia il volto alla partita è Bjarnason, che sfrutta un cross chirurgico di Politano da sinistra e spinge il pallone dentro di testa. Tutto da rifare per i lanerossi, che gettano nella mischia anche Laverone e Alessio Vita. Al 80′ il bomber Andrea Cocco, regala al pubblico le ultime speranze di rimonta, con la rete del 2-2, ma il Pescara resiste e respinge ogni tipo di tentativo fino alla fine, volando nella finale dei playoff contro il Bologna e sognando sempre di più la Serie A.
Articolo di Alberto Fuschi