Panchine danneggiate, segnaletica e staccionate rotte, alberi caduti, cestini dei rifiuti a terra, prati non curati e un piccolo accampamento rom che a causa di un controllo inesistente è diventato l’unica presenza nell’area verde. Stiamo parlando di Villa Mazzanti e del suo parco (5000 mq), uno dei beni di cui dovrebbe occuparsi la Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali del Comune di Roma. Questa situazione di estremo degrado e di potenziale pericolo si presenta in una delle zone più prestigiose e di rappresentanza della città, il quartiere Delle Vittorie a due passi dalla sede RAI di via Teulada. Lo spazio verde è, infatti, posto al centro del Parco di Monte Mario, nelle vicinanze del Tevere e delle strutture sportive dello stadio Olimpico e del Foro Italico.
La storia di Villa Mazzanti si può ripercorrere facilmente: alla fine del XIX secolo, l’ingegnere Luigi Mazzanti ricco costruttore romano, realizza per sé una bella dimora suburbana con suggestioni cinquecentesche e classiche su un preesistente edificio appartenuto alla famiglia Barberini. Nel 1967 la Villa passa al Comune di Roma e, dopo il restauro realizzato dal Consorzio Parchi di Roma, viene aperta al pubblico. L’area assume le caratteristiche di un parco informale con, in alto, un bosco composto di piante mediterranee, in prevalenza lecci, il casino nobile e un laghetto artificiale con al centro una graziosa casetta rustica da cui si gode una splendida vista su Roma e sulla basilica di San Pietro; in basso, subito a destra del cancello d’ingresso posto su via Gomenizza 81, un piccolo e accogliente giardino, molto adatto ai bambini più piccoli perché pianeggiante e attrezzato con giochi e panchine, diventa meta delle mamme del quartiere.
Oltre a queste funzioni di polmone verde e di parco giochi, villa Mazzanti diviene la sede dell’Ente Regionale Roma Natura. Sì, per assurdo, proprio dell’ente incaricato della gestione delle aree naturali e delle riserve del Comune di Roma.
Tutto sembra andare avanti per il meglio fino a circa il 2010 quando improvvisamente l’area gradualmente viene lasciata in preda all’abbandono e al degrado fino a determinare quello che oggi si presenta in modo evidente anche come un problema di messa in sicurezza oltreché di riappropriazione di un bene pubblico da parte dei cittadini. Più volte sono stati lanciati appelli da parte degli abitanti e dei mass media senza risultati. È fondamentale che i soggetti interessati, il Comune, i concessionari della manutenzione, Roma Natura predispongano un programma di recupero prima che le situazioni di potenziale pericolo determinino conseguenze più gravi.