A Tor Bella Monaca, in via Amico Aspertini, è stata inaugurata la biblioteca ‘Marie Anne Erize’ , ad opera delle volontarie del Centro antiviolenza: centro che, negli ultimi anni, ha dato forte sostegno psicologico e pratico a donne vittime di vare situazioni di violenza ( spesso anche in contesti familiari ). Si tratta d’ un nuovo polo culturale interamente pubblico, inaugurato col patrocinio del Municipio Roma VI e delle Ambasciate d’ Argentina e di Francia, avente come nucleo una biblioteca di oltre 3000 volumi: che sara’ a disposizione degli adulti e dei tanti studenti delle scuole. Al taglio del nastro erano presenti Valerie Gervais, responsabile degli ‘Affaires sociales’ dell’ambasciata di Francia, Carlos Cherniak, Ministro Plenipotenziario dell’ambasciata di Argentina, Enrico Calamai, già viceconsole italiano a Buenos Aires negli anni della dittatura civico-militare di Videla (1976-1982), e Diana Caggiano, del ‘Grupo de Argentinos en Italia per la memoria, verdad y justicia” ( gruppo di argentini presenti nel nostro Paese che, da anni, si batte per far conoscere in Italia la verità sugli anni della dittatura dei generali; e soprattutto per denunciare i tanti, vergognosi legami ancora esistenti – all’ ombra soprattutto della P2 gelliana – tra parte della nostra classe politica e i gruppi politico-militari argentini responsabili delle feroci repressioni di quegli anni).
Marie Anne Erize era una giovane attivista argentina per i diritti umani, d’origine francese (da qui la partecipazione, all’inaugurazione del Centro, di ambedue le ambasciate, argentina e francese), militante dal 1973 nel movimento dei “Montoneros” ( i peronisti di sinistra, che, negli anni della seconda presidenza del “Generalissimo” tornato dall’esilio in Spagna, dal ’73 al ’75, portarono avanti il progetto d’un peronismo tornato veramente alle sue origini, con una forte coloritura socialisteggiante: subendo poi, dopo il golpe dei generali del marzo 1976, la repressione, alla pari delle forze di sinistra). Nell’ottobre del ’76, Marie Anne era improvvisamente arrestata a Buenos Aires, entrando nelle file dei “Desaparecidos“: pochi mesi dopo, dinanzi all’insistenza dei suoi cari, la “Junta” golpista era costretta a dar loro ufficialmente notizia della sua morte.
Il caso di Marie Anne ha coinvolto anche l’Italia: il 6 agosto del 2000, infatti, il principale imputato dell’assassinio, l’ex maggiore Jorge Olivera, veniva bloccato a Roma, all’aeroporto di Fiumicino, mentre si trovava in Italia in vacanza con la moglie, in seguito alla richiesta, da parte d’ un giudice francese, dell’arresto e dell’estradizione (trovandosi egli sotto mandato di cattura internazionale per “sparizione e tortura”). L’estradizione, tuttavia, non veniva concessa dall’ Italia ( come vergognosamente sarebbe ancora successo, nel 2014, in almeno un altro caso analogo): e Olivera, emulo di Pinochet, poteva fare incredibilmente ritorno, libero e in pensione, in Argentina. ‘Siamo particolarmente soddisfatte dell’iniziativa di oggi ,che vede la luce dopo mesi di duro lavoro“, – ha detto Stefania Catallo, presidente del Centro antiviolenza di Tor Bella Monaca: – e’ un’ iniziativa che avevamo da tempo nelle corde, e che vorremmo ampliare affinché il quartiere abbia un punto di ritrovo e di diffusione delle arti e della letteratura. Per un’ educazione tesa al rispetto dei diritti umani e alla miglior formazione possibile dell’individuo“.
di Fabrizio Federici