L’Associazione Nazionale ANDDOS contro le discriminazioni vuole fare piena chiarezza sulla circolare trasmessa ai genitori degli alunni frequentanti l’Istituto P.A. Micheli di Roma, con il chiaro obiettivo di individuare se siano state violate normative e scavalcati limiti di competenza nella circolare n. 289 inviata dalla dirigente scolastica Anna Maria Altieri: questa mattina il presidente Mario Marco Canale ha provveduto a presentare, con gli avvocati Antonio Bubici e Francesca di Muzio dello studio Legal Solution, un esposto in Procura presso il Tribunale di Roma, per fare piena luce sulla vicenda, in quanto la circolare appare lesiva dei diritti e degli interessi della comunità di cui proprio l’Associazione ANDDOS si fa promotrice e portavoce attraverso un attento e quotidiano lavoro di sensibilizzazione e di informazione sui temi della parità e dell’orientamento di genere con i suoi oltre 140.000 iscritti in tutta Italia.
Non si placano, dunque, le polemiche e le discussioni dopo la lettera inviata dalla dirigente scolastica dove si mettono in allerta i genitori sui rischi di un emendamento al ddl scuola che parlerebbe di educazione gender. Nella comunicazione il dirigente scolastico invita i genitori a informarsi “visto il silenzio della maggior parte degli organi di stampa” su quanto “sta avvenendo” e a documentarsi sul sito www.difendiamoinostrifigli.it in cui è promosso il family day, mobilitazione che si è svolta sabato scorso nella capitale. Secondo la dirigente scolastico con questo emendamento si annullerebbe la “complementarietà maschile e femminile, modificando le leggi sulla famiglia e intervenendo sull’educazione dei bambini nelle scuole”.
La circolare n.289 è datata il 17 giugno scorso ma è anche arrivata la secca replica del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che sconfesserebbe totalmente il contenuto e le richieste della missiva. «Lettera preside su teoria gender è inaccettabile – ha scritto in un tweet – Manderemo ispettori: è atteggiamento fuori da nostra cultura @MiurSocial #labuonascuola». Marco Tosarello