FIRENZE – E’ venuto a mancare martedì 7 luglio nella sua villa di Colognole, presso Firenze il marchese Luigi Coda Nunziante di San Ferdinando, presidente dell’Associazione Famiglia Domani e protagonista di tante battaglie in difesa della famiglia e dei valori tradizionali cristiani.
Nato a Napoli il 20 settembre 1930 da un’illustre famiglia che contava, tra i suoi antenati, quel Vito Nunziante, che, con il cardinal Ruffo, aveva capeggiato l’insorgenza antigiacobina del 1799 e il marchese Ferdinando Nunziante, deputato per quattro legislature e poi senatore del Regno, distintosi per le sue opere benefiche nel Mezzogiorno, e soprattutto per il suo aiuto prestato agli orfani del Terremoto di Messina.
Figlio di Mario Coda, Capitano di vascello, insignito di croce di guerra al Valor Militare, che ebbe concesso il titolo personale di marchese, e della marchesa Francesca Nunziante di San Ferdinando, ebbe concesso il titolo di marchese da re Umberto II, il 16.I.1978, e aggiunse il cognome e il predicato materno, con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Livorno, Luigi Coda Nunziante era entrato come ufficiale nella Marina militare italiana, raggiungendo il grado di capitano di fregata e svolgendo importanti missioni come pilota militare sulle portaerei. Dimessosi dal servizio permanente effettivo, si era dedicato con slancio a servire il Paese nella vita pubblica. Dopo una breve esperienza politica nelle fila del Movimento Sociale italiano, aveva compreso la necessità di una ricostruzione culturale e morale della società, al di fuori dei partiti politici, attraverso l’associazionismo di matrice cattolica.
Insieme alla principessa Elvina Pallavicini costituì nel 1997 l’associazione Noblesse et Tradition, che raccoglieva qualificati esponenti dell’aristocrazia internazionale. Il suo ultimo intervento pubblico avvenne il 9 marzo di quest’anno a Palazzo Pallavicini per ricordare i dieci anni di scomparsa della principessa romana.
In quest’occasione rievocò l’immagine, utilizzata dal cardinale Stickler, facendo riferimento ai “Triari”, i soldati più esperti, più agguerriti, più coraggiosi che l’esercito romano schierava nell’ultima fila di battaglia. Quando erano sconvolte la prima, la seconda fila, la terza, risuonava il grido «res ad triarios venir».
Facendo sua la preghiera all’Onnipotente del cardinale Stickler, il marchese disse: «attraverso e con l’intercessione della Madonna di Lepanto e di Vienna, questi triarii nuovi, rinnovati, accresciuti attraverso le nobiltà spirituali moderne, possano veramente rovesciare le sorti di questa lotta, di questa sconfitta che ci minaccia tutti e che possano veramente portare a nuove conquiste, a nuovi trionfi dei nuovi e antichi valori umani e cristiani».
Si tratta dell’ultima possibilità. Quasi sempre, i Triari riuscivano a travolgere gli attaccanti e a rivoluzionare completamente le sorti della battaglia, e questa era era la sua speranza. Ma chi avrebbero dovuto essere i Triari oggi? Secondo la filosofia del marchese, i Triari moderni, oggi, sono le élites tradizionali e le élites spirituali analoghe moderne.
Luigi Coda Nunziante apparteneva a questa élite. Fu un cattolico esemplare e un perfetto gentiluomo formato ai sentimenti dell’onore e all’attaccamento ai valori patriottici e religiosi che seppe trasmettere ai suoi familiari ed amici. Era sposato con la contessa Gabriella Spalletti Trivelli da cui ha avuto cinque figli e quindici nipoti. Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio.
I funerali si svolgeranno venerdì 10 luglio 2015 alle 10.30 nella Chiesa dei Santi Michele e Gaetano a Firenze, secondo il Rito romano antico, a cui egli era sempre rimasto fedele.
Marcello Intotero Taranto Falcone