Un cartello avverte che il parcheggio è chiuso dal 4 giugno e per informazioni ci si deve rivolgere alla vigilanza. Di fatto tutto sembra, tranne un posto vigilato: l’odore degli escrementi, nell’ingresso carrabile del San Camillo in circonvallazione Gianicolense 85 è penetrante. Nell’area attigua, un tempo adibita a parcheggio per i dipendenti, ora stazionano alcuni sbandati, tra rifiuti e deiezioni varie. Una ha addirittura parcheggiato un materasso accanto alla ex cabina delle guardie giurate ora sparite.
Ė l’incredibile descrizione del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che insiste: “Nel cancello in cui transitano ambulanze, cittadini in visita al nosocomio e alla camera mortuaria, dipendenti del servizio emergenza 118, tutto questo è intollerabile. Si è tolto un vecchio distributore di benzina per combattere il degrado e si tollera una latrina e dormitorio a cielo aperto: inaudito per un ospedale di tale importanza. Cosa fa la direzione, che dopo l’abbandono del Forlanini ha fissato la propria sede a pochi metri di distanza? Questa è la considerazione di cui gode la nostra sanità. Da una parte Zingaretti che si sbraccia diffondendo dati su un presunto miglioramento, dall’altra l’evidenza dei fatti: posti auto inutilizzati, traffico, inquinamento, pericolo costante di incidenti tra i viali dell’ospedale. Ci auguriamo che anche questo elemento faccia parte della imminente valutazione dei direttori generali”, conclude Maritato.
Roma, 15 luglio 2015