Superfluo spiegare quello che i Pink Floyd hanno rappresentato e rappresentino per la musica mondiale.
Oltre 250 milioni di dischi venduti in tutto il mondo di cui 74,5 milioni solo negli Stati Uniti, i Pink Floyd si formano a Londra nel 1965; a farne parte originariamente il cantante e chitarrista Roger Keith ‘Syd’ Barrett, il bassista George Roger Waters, il batterista Nicholas Berkeley ‘Nick’ Mason e il tastierista Richard William ‘Rick’ Wright. Nel 1967 si unisce al gruppo il chitarrista David Jon ‘Dave’ Gilmour, inizialmente per affiancare e successivamente sostituire definitivamente Syd Barret, allontanatosi dal gruppo a causa del pesante uso di droghe e del conseguente stato di alienazione.
Il loro genere, all’inizio, era prevalentemente rivolto verso la psichedelia e lo space rock, ma il genere che meglio definisce l’opera dei Pink Floyd, caratterizzata da una costante ricerca musicale e filosofica, esperimenti sonori, grafiche innovative e spettacolari concerti, è il rock progressivo o prog rock.
Hanno influenzato tutta la musica successiva, sono stati fonte di ispirazione per tutti i gruppi progressive degli anni settanta come Genesis e Yes, ma non solo, arrivando a influenzare anche formazioni più contemporanee come Nine Inch Nails e Dream Theater.
Negli anni la band ha avuto vari cambi di assetto e di leadership con sostanziali cambiamenti dal 1985 in poi.
Waters abbandona il gruppo e i membri rimanenti combattono lunghe battaglie legali per stabilire a chi spettasse l’uso del nome ‘Pink Floyd‘.
La formazione cessa la propria attività nel 1995, sciogliendosi definitivamente nel 2006, quando Gilmour nega ufficialmente la possibilità di una riunione. Nel 2008, con la morte di Wright, si spengono di fatto le speranze dei fan di rivedere il gruppo dal vivo con tutti e quattro i componenti al completo. Tuttavia, il 5 luglio 2014, viene annunciata da Polly Samson, moglie di David Gilmour, la pubblicazione a ottobre dello stesso anno di un quindicesimo album in studio, The Endless River (Parlophone, 2014).
Nel corso degli anni la formazione dei Pink Floyd è stata caratterizzata da varie ‘epoche’, a seconda delle figure predominanti che ne hanno guidato le orme.
Sostanzialmente il percorso artistico è stato guidato, in ordine cronologico, da Syd Barrett, Roger Waters e David Gilmour.
Basti pensare alle differenze tra lo stampo psichedelico di The Piper At The Gates of Dawn (Capitol/EMI Records, 1967), il primo album del gruppo, influenzato dall’estro stravagante di Barrett e gli ultimi e più melodici, A Momentary Lapse of Reason (EMI, 1987) e The Division Bell (EMI, 1994), influenzati da Gilmour, passando per la trilogia composta da Animals (Harvest Records/Capitol Records, 1977), The Wall (EMI, 1979) e The Final Cut (Harvest Records/Capitol Records, 1983) caratterizati dal taglio più mordace di Waters.
Quando al comune di Venezia arrivò la proposta dell’organizzatore Fran Tomasi di tenere un concerto dei Pink Floyd su un pontone galleggiante, gratuito e trasmesso in diretta e in mondovisione dalla RAI, era stata accolta in maniera positiva in particolare dall’allora assessore competente Nereo Laron.
Forse, però, non tutte le parti in causa avevano fatto i conti con quello che questo evento avrebbe significato per la città.
Un’invasione dei fan di una delle più popolari rock band del mondo.
Un esercito, fortunatamente pacifico, di oltre 200.000 persone occupò, fin dalle prime ore del mattino, ogni ordine di spazio possibile in piazza San Marco e tutte le aree circostanti, tetti degli imbarcaderi compresi.
Addirittura ci furono orde di fan che si arrampicavano ovunque, fino sulle impalcature del Palazzo delle Prigioni, all’epoca in restauro, per avere la miglior visuale possibile del palco galleggiante.
Nessuno aveva preparato transenne, servizio d’ordine, servizi minimi di assistenza, gabinetti chimici, acqua, ristoro. La Sovrintendenza, coinvolta all’ultimo, aveva ottenuto un abbassamento dei decibel a livelli quasi inaudibili a terra e vietato, per motivi estetici, gabinetti chimici e un megaschermo in piazza.
Il concerto ci fu, con l’autorizzazione firmata all’ultimo, ma durò solo 90 minuti per esigenze televisive e Venezia alla fine si vide poco in tv perché la mancanza di servizio d’ordine (la forza pubblica arrivò nel pomeriggio e fu prevalentemente incaricata di circoscrivere eventuali intemperanze) non aveva impedito la scalata alle torri di illuminazione che erano quindi rimaste in gran parte spente.
Il concerto segnò l’apice del tour di una band tornata in auge come trio.
Davanti al palco centinaia di gondole e migliaia di barche piene di persone e di luminarie. Spettacolare la musica e gli effetti luminosi, fino all’apoteosi dei fuochi d’artificio partiti sull’ultima nota del concerto, illuminando la laguna.
La polemica politica durò anni e il processo alla Corte dei Conti determinò alla fine che tutti gli amministratori erano variamente responsabili, mentre il conto dei danni era limitato al costo dell’asporto della spazzatura e all’equivalente di 800 euro per il restauro di una colonna deturpata.
A ricordare quella famosissima notte (nel bene e nel male), due libri: Scoppi in Aria (Libri Molto Speciali, 1999) di Lucio Angelini e Lo Show del Secolo (Free Media Editore, 2006) di Tommaso Gastaldi.
ALEX PIERRO
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‘L’altra Faccia della Musica‘ è un appuntamento nel quale incontriamo alcuni tra gli esponenti più importanti del panorama musicale italiano che, con il loro lavoro spesso dietro le quinte, ma non per questo secondario, hanno contribuito – e continuano a contribuire – a rendere grande la musica italiana.
Una carrellata su tutte quelle figure che si occupano di musica: a partire dal progetto musicale, procedendo in tutte le fasi di strutturazione, divulgazione, fruizione e critica, siano esse produttori, giornalisti, manager, avvocati e, perché no, artisti.
Una sorta di radiografia su tutti i mestieri che gravitano intorno all’evanescente mondo della musica, per dare una visione più ampia su cosa c’è dietro a un successo e a una carriera discografica.
Insomma, proveremo a cercare di farci svelare qual è ‘L’altra Faccia della Musica‘.
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