Otto giorni di grande cinema a Viterbo. Il Tuscia Film Fest come ogni anno, regala emozionanti serate con incontri e proiezioni in compagnia dei migliori protagonisti del cinema italiano e non solo. In questa edizione una novità eccezionale renderà la manifestazione internazionale, grazie al prezioso progetto presentato sabato a Piazza della Morte, l’Italian Film Festival di Berlino, che avrà come ospite d’eccezione l’attore romano Carlo Verdone. L’appuntamento a Piazza San Lorenzo è l’immagine del bel cinema all’aperto, una tradizione classica italiana.
L’ultima serata è stata dedicata al film di successo “Se Dio vuole”, del regista Edoardo Falcone, fresco vincitore del David di Donatello 2015 nella sezione miglior regista esordiente. Ad accompagnarlo sul palco c’èra anche lo sceneggiatore Marco Martani. A colpire l’occhio dello spettatore, è sicuramente la comicità espressa in un argomento delicato come il divino «È un film che fa riflettere» dichiara Falcone «Giallini e Gassmann hanno interpretato alla perfezione dei ruoli inediti» precisa il regista.
Pubblico delle grandi occasioni in piazza,una vera dimostrazione dell’enorme successo della pellicola uscita ad Aprile. Ad assistere all’opera c’era anche il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini«Tuscia è qualcosa di vincente» puntualizza il sindaco Michelini.
LA STORIA
La storia vede protagonista Marco Giallini nelle vesti di Tommaso, un cardiochirurgo di fama e un padre di famiglia dalle certezze assolute. È sposato da 10 anni con Carla, interpretata da Laura Morante, una casalinga trascurata che cerca di combattere la solitudine bevendo ricche dosi di alcool, di nascosto ai suoi due figli, Bianca (Ilaria Spada) una ragazza ancora immatura, nonostante il matrimonio condiviso con Gianni (Edoardo Pesce), un uomo al contrario di Tommaso, con poche certezze, che esercita l’attività di agente immobiliare senza risultati convincenti.
La commedia di Falcone, si sviluppa sul punto principale della storia, quando il figlio Andrea (Enrico Oetiker) promettente studente di medicina, prende la decisione inaspettata di avviare il percorso spirituale, scatenando una bufera all’interno della famiglia già fragile.
Tutto nasce dall’ispirazione di un certo Don Pietro (Alessandro Gassmann), un prete rivoluzionario e insolito, che svolge incontri settimanali di carattere religioso, ma in chiave ironica, realizzando veri e propri comizi che avvicinano la gente al divino.
Il passato di Pietro colmato da guai giudiziari, insospettisce Tommaso, completamente contrario alla nuova aspirazione del figlio, considerando la strada spirituale inutile, visto la sua forte non credenza verso Dio. Da lì cercherà in ogni modo di far passare in cattiva luce Don Pietro, nel tentativo di cambiare idea al figlio .
Tommaso ad un tratto diventerà Mauro, un uomo disperato senza lavoro e con una famiglia difficile alle spalle. Don Pietro da sempre disponibile con tutti i suoi seguaci, deciderà di conoscere i finti parenti di Tommaso che costruirà un nucleo famigliare disastroso.
Il prete percepisce subito le “difficoltà” di “Mauro” e intensifica sempre di più gli incontri, invitandolo a passare del tempo in preghiera presso la sua amata chiesa in un quartiere romano malfamato. Un giorno però, dopo un incontro con Andrea, verrà a scoprire proprio nell’abitazione di Tommaso, un lussuoso attico a Prati, il tranello del personaggio immaginario Mauro, offrendo però la possibilità di scontare la “penitenza”, lavorando per un solo mese nella Chiesa.
Il rapporto tra i due sarà molto scontroso agl inizi, Tommaso non accetta la punizione, ma è costretto a sacrificarsi, per non far saltar fuori la squallida storia di Mauro al figlio Andrea. Con il passare del tempo, l’esperienza di Don Pietro cambierà interiormente il carattere di Tommaso, che si ricrederà anche sul profilo del sacerdote rivoluzionario, scoprendo in lui una rara bontà d’animo verso le persone in difficoltà. Riuscirà addirittura a trovare una splendida intesa con tutti i componenti della famiglia, grazie a questo nuovo atteggiamento di uomo semplice. Sarà Don Pietro a convincere Andrea ad abbandonare il percorso spirituale, ma un gravissimo incidente stradale in moto, lascerà in fin di vita il prete, ricoverato proprio nella clinica di Tommaso. Quest’ultimo rimarrà profondamente colpito dall’accaduto e tornerà nel posto del cuore di Pietro a sperare in un aiuto dal cielo, che fino a qualche tempo prima credeva inesistente. Un epilogo toccante, avvolto nel mistero, ma geniale su tutti i punti di vista. Lo spettatore è libero di immaginare il destino del buon Don Pietro e riflettere sul messaggio metaforico trasmesso dal regista. La storia termina nella location incantevole nei pressi di Bracciano, accompagnata dalla colonna sonora del maestro Francesco De Gregori. Tantissimi appluasi al termine della proiezione, Falcone e Martani salgono sul palco emozionati, ringraziando l’intera piazza soddisfatta dell’opera.
Cala il sipario, ma è solo un arrivederci, in attesa dell’Italian Film Festival Berlin dal 2 al 4 ottobre 2015 al Teatro Babylon di Berlino.
Articolo di Alberto Fuschi
tusciafilmfest.com