Estate da dimenticare per migliaia di bagnanti accorsi nelle coste abruzzesi.
Controlli a tappeto da parte della polizia marittima di Pescara, in collaborazione con l’Arta (Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente), che pochi giorni fa ha evidenziato un dato agghiacciante.
Le analisi di balneabilità riguardante l’area di Fosso Pretaro al confine di Francavilla, hanno rilevato la presenza record di colibatteri 20 volte superiori al limite consentito dalla legge per la sicurezza della popolazione.
Il comune pescarese ha vietato immediatamente la balneazione in tutta la zona tra Pescara e Francavilla.
Un provvedimento per evitare nuovamente l’azione clamorosamente errata del sindaco Marco Alessandrini, sotto accusa dal primo agosto per non aver emanato il divieto, consentendo a migliaia di cittadini, l’immersione indisturbata nel mare fortemente inquinato.
I divieti esposti già da diversi giorni hanno creato la rabbia e la delusione tra i villeggianti provenienti da tutta Italia «Siamo preoccupati per tutti i casi di dissenteria, i nostri bambini sono in costante pericolo».
Un appello che dimostra sempre di più la stagione fallimentare dell’attività balneare francavillese. Tanti visitatori informati dell’accaduto, hanno abbandonato le località abruzzesi colpite, annullando le prenotazioni nei vari hotel.
Il motivo delle impurità sono ancora un mistero, i tecnici dell’Aca hanno individuato nella giornata di ieri, piccole perdite di acqua dal depuratore. Tutto ciò potrebbe aver aumentato la presenza dei colibatteri nel mare, ma l’amministratore dell’Aca Di Baldassarre ha precisato immediatamente «Il depuratore non c’entra si tratta di un caso anomalo, non escludo il fatto che possa trattarsi di un’autopulitura della condotta».
Articolo di Alberto Fuschi