Dopo la decisione governativa di porre il sindaco di Roma ‘sotto tutela’, senza tuttavia sciogliere il Comune, verranno adottate misure alternative e steso un cordone sanitario intorno alla Giunta Marino? Verrà commissariato il Municipio di Ostia? In quest’ultimo caso, con un fondamento giuridico ad oggi sconosciuto, perché i municipi sono organi di decentramento nell’ambito dell’unitarietà del Comune e non Comuni veri e propri.
«Non è più corretto votare? Leggendo le decisioni del Consiglio dei Ministri è evidente che al Sindaco Marino – eletto dai cittadini – si sovrapporranno una serie di vincoli e paletti da far dubitare che Roma abbia ancora un Sindaco», così il segretario della federazione romana del Psi Loreto Del Cimmuto, in una nota. E aggiunge «quindi si vada al voto. Altrimenti avremo un Sindaco sostanzialmente privo di poteri – perché il bilancio è già nei fatti commissariato – pur essendo stato eletto dai cittadini. E avremo una struttura di raccordo presidiata dal Prefetto che governerà la città e gli interventi per il Giubileo, al riparo di ogni responsabilità politica verso la gente».
«Come era prevedibile infatti il Comune di Roma non verrà sciolto per infiltrazioni di tipo mafioso. Verranno adottate misure alternative e steso un cordone sanitario intorno alla Giunta Marino e verrà commissariato il Municipio diOstia, in quest’ultimo caso con un fondamento giuridico ad oggi sconosciuto – i municipi sono organi di decentramento nell’ambito dell’unitarietà del Comune e non Comuni veri e propri.”Il Governo in sostanza cerca di salvare capra e cavoli ma sostanzialmente priva i romani di un riferimento istituzionale, il Sindaco, che è l’unico al quale eventualmente imputare le responsabilità dell’amministrazione della città. Ci chiediamo qual è il senso di una tale decisone. Stando così le cose dovrebbe essere Marino stesso a scogliere gli indugi e a provocare lo scioglimento anticipato del Comune di Roma» conclude Del Cimmuto.
Le dichiarazioni della segreteria provinciale, concomitanti all’invito esplicito del Psi per la tanto attesa giornata del «3 settembre, a Piazza Don Bosco ci saremo anche noi, contro le mafie e la criminalità organizzata, per il diritto alla legalità, per restituire ai romani una Roma pulita. Come socialisti abbiamo chiesto e condiviso una iniziativa senza bandiere di partito e senza steccati, e in cui fosse evidente la forte saldatura che ora più che mai bisogna cercare tra istituzioni, forze politiche democratiche e il tessuto civile e sociale delle nostre città. Perché le mafie e la criminalità sono la vera palla al piede del paese, una delle più perniciose cause della nostra crisi, che scoraggia e avvilisce i cittadini e gli operatori economici che fanno onestamente il proprio lavoro. ML