In attesa di una sempre più probabile competizione elettorale sulla capitale, PaeseRoma.it incontra il coordinatore della lista Marchini del municipio Montesacro
A.R.: Evangelista, Lei è il coordinatore della lista “per Marchini Sindaco” nel III municipio, a che punto siamo a Roma e nel III municipio?
R.E.: Se la domanda riguarda l’amministrazione di Roma, non credo nessuno possa essere soddisfatto.
Basta guardare l’ornato cittadino…
In verità non è solo un problema di ornato cittadino vi è anche una questione amministrativa complessiva.
A.R.: in che senso?
R.E.: Basti pensare alla questione riguardante la gestione del patrimonio immobiliare del comune.
La gestione, anzi la mancata gestione, dei campi ROM.
La questione dell’appalto della società Multiservizi.
La questione delle retribuzioni dei dipendenti comunali.
Tutte situazioni che, in un modo o nell’altro, lasciano la sensazione di uno scollamento tra l’amministrazione e i cittadini.
Troppo spesso abbiamo l’impressione che non si sia preferito o ricercato il dialogo.
La politica e l’amministrazione pubblica non credo debbano essere occasione di esercizio di disciplina ma debbano essere occasione di coinvolgimento e convincimento.
Il tempo impiegato nel dialogo continuo non è tempo perso, la paralisi delle decisioni non è conseguenza dei meccanismi di consultazione o di governo è conseguenza dell’incapacità di trovare soluzioni vere.
Se si propongono soluzioni non vere, inventate per rispondere agli umori di questo o quell’interesse, naturalmente, si generano diffidenze e resistenze.
A.R.: L’eredità, però, è pesante.
R.E.: È vero!
Probabilmente la più pesante dalla costituzione della Repubblica.
Questo, però, non può essere assunto come alibi.
È una spiegazione delle difficoltà non una soluzione.
Chi governa ha il dovere delle soluzioni.
Che senso ha una classe dirigente che ripete che non riesce a fare perché porta un fardello pesante?
Questo lo fanno i bambini, forse nemmeno loro.
A.R.: Le questioni non sono facili.
R.E.: Chi ha detto che sono facili?
Se chiedo sacrifici ai cittadini ho almeno il dovere di gestire al meglio il patrimonio immobiliare…
A.R.: e la Lista Marchini?
R.E.: Bene.
È risultata estranea alle vicende di “Mafia Capitale”, ha mantenuto una opposizione puntuale su fatti sostanziali, ha una capillare presenza sul territorio, è il punto di riferimento politico di buona parte dell’opposizione nella città.
A.R. : ha perso molti dei suoi eletti.
R.E.: È vero.
Nell’esperienza di una lista civica è nelle cose una mobilità del personale politico maggiore che altrove.
Mi domando, dopo le vicende di “Mafia Capitale” quanti rifarebbero la scelta di lasciarci.
La scommessa di non omologarci alla “destra” e alla “sinistra” è vinta.
In definitiva, “Mafia Capitale” questo ci ha detto.
Se manterremo questa posizione ci ritroveremo con la maggioranza dei nostri concittadini.
A.R.: e in III municipio?
R.E.: Le iniziative e le questioni promosse o affrontate in prima persona, insieme ad associazioni o singoli individui sono state numerose.
La questione della pulizia del Parco della Cecchina, le manifestazioni per lo sgombero dagli insediamenti abusivi della stazione di via Val d’Ala, la raccolta di firme per chiedere al Presidente del municipio di vigilare affinché nei programmi di educazione sessuale delle scuole comunali siano coinvolti i genitori.
E ancora il Parco delle Sabine e le cene tematiche su molte questioni dei quartieri del nostro municipio.
Una attività che ci conforta nella scelta politica di opposizione che abbiamo fatto e che ben ci fa sperare per il futuro.
Naturalmente tanto c’è da fare, da ascoltare, da decidere da scegliere.
Siamo persone, ci piace ricordare, con il tempo contato: famiglia e lavoro rimangono i nostri primi impegni.
Non confondiamo la politica con la partecipazione, le soluzioni con le manifestazioni.
Alla militanza di presenza preferiamo la militanza delle risposte e siamo convinti che questo è quello di cui vi è bisogno.
Alessio Rea