Oggi, alle ore 18.00, presso Ibs+Libraccio Roma – in Via Nazionale 254/255 – ci sarà la presentazione del testo-testimonianza “Mille frustate per la libertà” di Raif Badawi. L’evento prevede gli interventi di Riccardo Noury (Amnesty International) e Paola Zanuttini (la Repubblica).
Chi è Raif Muhammad Badawi? E’ un intellettuale e attivista web saudita, classe 1984. Nel 2008 ha dato vita a un forum online intitolato “I liberali sauditi”, sul rapporto tra politica e religione nel suo paese. Il sito è stato chiuso dalle autorità. Raif Badawi ha scritto i suoi testi in un momento cruciale, mentre in Siria e in Iraq gli islamici radicali cercano con le bombe di riportare la regione a un’OSCURA PREISTORIA. “Gli Stati legittimati dalla religione tengono rinchiusi i loro popoli nel cerchio angusto della FEDE e della PAURA” scrive il blogger saudita condannato a dieci anni di carcere, a mille frustate e una multa molto salata (circa 240.000 euro).
Il prezzo del coraggio e della libertà è alto, ma lui è un esempio per tutti e non intende mollare.
Ecco in questo libro i testi che lo hanno condannato e che rivelano le radici culturali dell’estremismo islamico, che affondano nel potere arretrato e liberticida esercitato anche in ARABIA SAUDITA, fedele alleato degli occidentali da cui acquista una grande quantità di armi per reprimere ogni possibile dissenso. E i cui rappresentanti governativi hanno sfilato a Parigi in difesa della libertà di parola dopo l’attentato a “CHARLIE HEBDO ”. Un tragico paradosso.
Badawi parla di CALIFFATO, del terrore e della pace, della Primavera araba, dell’11 settembre, dell’assoggettamento della donna, del rapporto con gli occidentali (“Abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri”), del terrorismo. E della LIBERTÀ , il valore che dovrebbe unire tutti i popoli della terra. Un monito che colpisce per coraggio e intelligenza.
Badawi si trova in carcere dal 2012, e il 9 gennaio 2015 a Gedda, di fronte alla moschea di al-Jafali, gli sono state pubblicamente inferte 50 frustate. Dallo stesso anno, il 2012, la moglie Ensaf Haidar e i tre figli vivono in Canada, dove godono dello status di rifugiati per motivi umanitari.
Mi sia concessa, a conclusione, l’arbitraria iniziativa di aggiungere senza bisogno di personale commento (ma con necessità di altrui induzione riflessiva) qualche riga: Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. Dichiarazione Universale Dei Diritti Umani Art. 19
Maria Anna Chimenti
Raccolta firme appello per Raif Badawi https://appelli.amnesty.it/raif-badawi/
http://e-activist.com/ea-action/action?ea.client.id=1770&ea.campaign.id=32768
Si ringrazia l’Ufficio Stampa Ibs+LIBRACCIO di Roma nella persona di Stefano Romiti