Si è conclusa intorno alle 15.oo di oggi la Manifestazione per la Difesa dello Spettacolo dal Vivo, con l’apertura dei lavori verso le ore 12, in via delle Vergini 7, nei locali del Teatro Quirino a Roma. Tutto il mondo dello Spettacolo dal Vivo è intervenuto: per la Prosa dai Teatri Stabili ai Circuiti regionali alla Sperimentazione, per la Musica dalla Concertistica ai Festival, dai Complessi Strumentali alla Promozione, ai Cori e alle Bande e ancora la Danza, i Circhi e lo spettacolo viaggiante. Tutti, sia enti finanziati che non, sia chi è stato penalizzato che chi è stato privilegiato dal computo-giudizio delle Commissioni Consultive preposte alla formulazione del FUS in base ai criteri qualitativi del nuovo Decreto del 1 Luglio 2014.
L’ouverture è di Geppy Gleijeses:«Non è uno sfogatoio nè un attacco al ministro Franceschini, ma una giornata di confronto che vuole essere propedeutica a modifiche ed emendamenti dopo l’applicazione dei criteri attuativi del D.M. 1 Luglio 2014, attraverso il quale il MiBACT intendeva razionalizzare il sostegno alle attività di Spettacolo dal Vivo, ma che ha disatteso ogni aspettativa.»
I numerosi interventi sono stati moderati dall’Ad del Quirino Rosario Coppolino. A salire sul palco Giovanna Manci e Valerio Vicari, rappresentanti della sezione Musica, Angelo Longoni, rappresentante degli Autori, il prof. Gianfranco Bartalotta, della cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo, Scienze della Formazione Università Roma Tre, l’avvocato Marco Orlando per gli aspetti legali relativi alla corretta applicazione delle norme previste in materia di Fondo Unico per lo Spettacolo da Vivo, e Fabio Benigni in rappresentanza delle sigle sindacali CGIL SLC, FISTEL CISL, UIL.
Poche tre ore per esplicitare il dissenso delle imprese e degli operatori di settore riunitisi per evitare che il sipario cali su tutte le rappresentazioni dal vivo del Paese dopo gli ennesimi tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo che ha comportato esoneri per indegnità. Esclusioni eccellenti e incongruenze lapalissiane. Sicuramente, il ministro Franceschini e il direttore generale dello Spettacolo dal Vivo Salvo Nastasi hanno consentito di rimediare ad anni di immobilismo e di sterile conservazione ma probabilmente lo strumento che ha valutato le candidature necessita di criteri non solo matematici. Geppy Gleijeses, continua la lettura del comunicato stampa del comitato:«non può essere il sacrificio di alcuni lo strumento con cui si dimostra che il sistema previsto dal decreto funziona e che i conti tornano. Chi opera nelle associazioni teatrali e musicali lo fa per amore dell’Arte e per diffondere la Cultura in tutto il Paese. Ognuno di noi sa che i fondi assegnati a queste istituzioni sono moltiplicatori di crescita, ognuno di noi è al corrente dei numerosissimi ricorsi al Tar tra Musica e Prosa, delle dimissioni di un componente della Commissione Musica e delle interrogazioni parlamentari al Ministro.».
Tre ore in un clima solidale e pragmatico mai polemico, in cui si è ribadita la volontà di fare gruppo, di coordinarsi, di rimanere uniti e coesi per non far sparire nel nulla quelle centinaia di organismi, ossatura del sistema culturale italiano.
A tal proposito, sono in programma ulteriori riunioni per pianificare opzioni e proposte risolutive da comunicare al Ministero dei Beni Culturali. Questa sera, in seconda serata, a Linea Notte su Rai3 è già prevista la partecipazione di Geppy Gleijeses, direttore artistico del Teatro Quirino, per continuare a trattare il tema dell’incontro odierno e «costringere mediaticamente ad avere delle risposte sulla ridistribuzione delle risorse dagli organi preposti.».
Maria Anna Chimenti