Dopo tanta attesa, rumors, anticipazioni che si rincorrevano, è da pochi giorni stato rilasciato il trailer ufficiale della nuova creazione dei Marvel Studios, ovvero Captain America: Civil War, che uscirà nelle sale a maggio del 2016. Il terzo capitolo dei film dedicati al superuomo nato durante la seconda guerra mondiale va ad aggiungersi al sempre più corposo affresco
dell’universo cinematografico tratto dai fumetti Marvel, che ormai da più di dieci anni sbanca i box office di tutto il mondo. Nonostante questo sia il terzo film dedicato a Captain America, la guerra civile che riecheggia nel titolo aveva già fatto capire da tempo a tutti gli appassionati che anche altri eroi del pantheon cinefumettistico sarebbero stati presenti, e proprio questo è stato uno dei motivi del grandissimo interesse suscitato in tutto il mondo.
Del resto anche la storia da cui il film è tratto, la Civil War originale, è stato forse uno dei migliori prodotti di casa Marvel degli ultimi anni (anche se la data di uscita del numero conclusivo risale al 2007) di cui gli appassionati ancora si ricordano e, obiettivo primario di ogni prodotto culturale, di cui non hanno mai smesso di discutere. La cosa più importante da sapere di Civil War, miniserie scritta da Mark Millar, è che si tratta di un crossover, ovvero una storia in cui tutte le maggiori testate della casa delle idee, nome affettivo con cui la Marvel è conosciuta, convergono verso un unico evento. La stessa cosa, seppur con toni ovviamente minori, è stata fatta per ciò che riguarda il film, che coinvolge altri personaggi già protagonisti di film “personali”. Perché abbiamo scritto che ancora oggi si parla di Civil War come uno degli eventi fumettistici portanti
dell’ultimo decennio? Presto detto. La storia di Millar va oltre i normali canoni del supereroismo, inserendo all’interno della trama questioni di carattere politico ed eliminando la classica dicotomia “Buoni-Cattivi”, dato che, per lo svolgersi degli eventi, gli eroi sono in lotta gli uni contro gli altri.
Nella versione fumettistica il pretesto che dà il via alla guerra civile è la decisione del governo americano di far registrare tutti coloro in possesso di superpoteri, per questioni di sicurezza, con nome e numero di matricola. Il tutto nasce da un tragico evento, che ha portato alla morte di oltre seicento persone, causato dalla negligenza di alcuni giovani supereroi non ancora del tutto consci delle proprie responsabilità. L’autore si è ispirato a fatti reali, ovvero a quel Patriot Act ratificato negli Stati Uniti nel 2001, sotto la presidenza di George W. Bush, a seguito degli attentati terroristici alle torri gemelle. Questo provvedimento prevedeva un notevole rafforzamento dei poteri di tutte le forze di polizia americane, a costo di un intaccamento alla privacy dei cittadini (corsi e ricorsi storici, dato che adesso sta accadendo più o meno la stessa cosa in Europa).
Nel fumetto le conseguenze delle decisioni governative porteranno ad uno scontro senza limiti fra le due parti in gioco, quella pro atto di registrazione capeggiata da Capitan America e quella contraria, con Iron Man come leader. Tutti gli eroi saranno costretti a prendere una decisione, a decidere da che parte stare (“Whose side are you on?” era il motto pubblicitario dell’evento) con solo una cosa in comune: saranno costretti ad affrontare quelli che fino a poco tempo prima erano i propri alleati, i propri amici. Una guerra civile, appunto. Ovviamente la potenza evocativa nel film sarà minore, portare su grande schermo una storia di così vasta portata non è certo un lavoro facile, senza contare che mentre l’universo fumettistico ha decenni di storia alle spalle, il suo omologo cinematografico è molto più giovane. Gli stessi registi della pellicola (i fratelli Joe ed Anthony Russo) hanno affermato che rispetto alla controparte cartacea la storia avrà toni più intimi, ma ciò che è certo è che l’hype creato dall’annuncio del titolo prima e del trailer poi è enorme. Non resta che aspettare. Whose side will you be on?
Andrea Ardone