Dalla mente e dalle intenzioni di Patrizia Scotto di Santolo Mattera, con la collaborazione di Francesco Lenzi e Jacqueline Monica Magi, nasce “L’età dell’arancio e del melograno”, pubblicato da Marco Del Bucchia editore.
Il libro racconta le vere origini della famosa e decantata cucina francese, che sarebbe in realtà nata proprio in Italia, nella splendida Firenze Cinquecentesca di Caterina de’ Medici; proprio la controversa regina infatti avrebbe “esportato” la cucina e le tradizioni italiane in Francia.
Nella prima parte, Patrizia Scotto di Santolo Mattera offre un’ampia panoramica sulla storia e sull’evoluzione dell’arte culinaria nel corso del Medioevo, analizzando il diverso valore attribuito al cibo e i molteplici significati da esso assunti nella cultura antica. Dalle corti di principi e signori dell’alto Medioevo, in cui il cibo era un simbolo di identità sociale, a quella di Federico II di Svevia, ricordato per lo sfarzo e la copiosità dei suoi banchetti. Un viaggio nelle curiose e particolari usanze medievali in campo culinario, un’esposizione incisiva con solide basi, fatte di antichi documenti e testi più o meno noti.
La seconda parte, curata da Jacqueline Monica Magi, tratteggia i contorni della discussa figura di Caterina de’ Medici, partendo dalla sua infanzia per arrivare al matrimonio con il futuro re di Francia, sottolineando la sua incisività nell’introdurre molte innovazioni nel suo regno, prime fra tutte quelle culinarie.
Quindi nell’ultima parte del libro, Francesco Lenzi omaggia i lettori con una serie di originali ricette provenienti dall’antica tradizione italiana.
Nel complesso, “L’età dell’arancio e del melograno” si presenta come un libro interessante, piacevole, “prezioso”; un prodotto ben riuscito, incisivo e convincente.
Una celebrazione delle glorie italiane, una difesa del ‘Made in Italy’ nella storia, una giusta rivendicazione dell’arte e delle tradizioni nostrane.Certamente una lettura intrigante anche per i ‘non addetti ai lavori’.
4 STELLE per “L’età dell’arancio e del melograno” di Patrizia Scotto di Santolo Mattera.
Come nasce il suo interesse per la cucina?
L’interesse che mi ha spinto a scrivere di cucina è l’amore per le tradizioni, le feste e soprattutto il Natale… E’ iniziata cosi la mia storia di scrittrice con il primo libro di cucina ” Girotondo di Natale” con una serie di leggende legate al Natale nei paesi del mondo: stando fermi ho portato il lettore in Russia dalla vecchia Babuskaya,in Cina per “assaggiare” i dolcetti dell’amore, in Brasile, in Africa … tante ricette di tradizione e tutte con una storia affascinante da scoprire..
A che tipo di lettore si rivolge?
Scrivo per passione e mi piace soprattutto informare…questo è il mio terzo libro che nasce da un’altra esperienza letteraria “Astrologia in cucina” legata ai quattro simboli filosofici aria terra acqua e fuoco in relazione ai segni dello zodiaco.. Il primo a descriverlo fu Omero il cantore greco quando immaginò lo scudo di Achille.. Credo che in tempi come questi dove l’attenzione al cibo è massima, sapere che l’uomo moderno, attraverso il cibo, non solo si nutre, ma con il gesto di portare alla bocca il nutrimento, opera una scelta dettata dal momento in cui vive, dal suo spirito intelligente, dalla classe sociale di appartenenza, vuol dire cominciare a capire che mangiare non è solo un atto meccanico legato alla sola sopravvivenza della specie.
Quanto è importante in un periodo come questo ricordare i meriti della nostra Italia e difendere il ‘Made in Italy’?
Alcune delle mie interviste fatte a importanti chef pasticceri pratesi come il Mannori e il Sacchetti,(tre torte dal Gambero Rosso, il massimo riconoscimento per chi opera “nell’arte bianca”),mi hanno fatto comprendere l’importanza dei loro tirocini in terra di Francia, meta ambita per tutti gli chef del mondo, anche se entrambi mi rivelarono che alcuni tra i più grandi pasticceri del passato furono gli italiani..(Popeline ,ad esempio, inventò la pasta choux)
Ho fatto delle ricerche e quando ho letto che Sarkozy voleva che l’Unesco dichiarasse la cucina francese patrimonio immateriale dell’umanità, allora ho scoperto e con piacere che innanzitutto il primo manuale di cucina nasce alla corte di Federico II ‘ il Meridionale’ elaborato e confluito nel ‘Liber de Coquina’ che fu poi portato in Francia dal duca di Berry e a tutt’oggi è la loro copia più antica di ricettario conservata; Caterina de Medici quando andò in sposa al re di Francia Enrico II portò con se’ cuochi, pasticceri e diversi libri di cucina tra cui l’Epulario( copia italiana del Libro de Arte Coquinaria di Maestro Martino) con una serie di ricette a cui si ispirarono i cuochi di corte francesi e per loro stessa ammissione!! Ora senza voler fare del patriottismo culinario è importante sapere che il modo di cucinare meridionale prima, toscano poi insieme ai prodotti della nostra terra esportati dalla nobildonna toscana: cipolle, piselli, fagioli, arance, olio ,carciofo ovvero l’ortaggio armato, in un certo senso hanno fatto la storia della grande cucina francese delle origini e poi europea. Si devono infatti a Federico II( autore anche di alcune ricette) e Caterina de Medici la scoperta di nuovi gusti, ricette originali e preparazioni che per sapore inconfondibile e qualità ancora oggi sono di gran moda e richieste sulle tavole imbandite di tutto il mondo.
Un particolare ringraziamento va alla Dott.Magi che con i suoi preziosi disegni e contributi arricchisce le mie opere e all’ editore Marco del Bucchia.
“L’età dell’arancio e del melograno” di Patrizia Scotto di Santolo Mattera, Marco Del Bucchia editore, 69 pagine, prezzo di copertina 10 euro.