Moliere, un tuffo nel passato, una vera rarita’: la Commedia dell’Arte, proposta con sapiente creativita’ dal maestro Franco Venturini, al Teatro Flavio in via Crescimbeni, nel cuore di Roma.
Un classico senza tempo, interpretato degnamente dalla compagnia che lo stesso Venturini ha fondato nel 1990 insieme all’attrice Federica de Vita. L’affiatamento dei due in scena e’ evidente; Venturini, nei panni dello scorbutico Argan, rende a pieno le paure e le ipocondrie del “fantastico” malato, entrato ormai a far parte dell’immaginario collettivo; d’altro canto, Federica de Vita disegna una Tonietta esilarante, piu’ padrona che serva. A far da contorno, si avvicendano gli altri personaggi, affidati rispettivamente a Chiara Conti, Maurizio Venturini, Giulio Vircillo, Erica Cremenich e Diego Nangano.
Un primo e un secondo atto .. et voilà, servita sul piatto, una serata all’insegna della risata e del sano divertimento. Di certo, aldilà delle mode effimere e dei costumi più o meno facili, oltre l’intrattenimento a tutti i costi e, talvolta, volgarmente gratuito dei tempi moderni, c’è una forma d’arte che, attraverso le epoche, partendo da quella ellenistica, ancora oggi rappresenta la continuità della nostra tradizione culturale: il teatro. Anche senza grandi trucchi, in maniera semplice ma mai banale, la magia del teatro è rimasta intatta nei secoli. Comico o tragico che sia, il teatro da corpo e anima alla molteplicità dell’essere umano. Ecco perché esso è sempre d’attualità e, pur nella finzione della rappresentazione, conserva, per sua stessa natura, una certa autenticità.
Ora, volendo aggiungere un ulteriore riflessione, grandi allestimenti a parte e senza nulla togliere al cinema e alla televisione, è proprio nelle piccole realtà che la forma teatrale ritrova la sua dimensione più umana; là dove si fa più intimo, più stretto, quasi a contatto diretto, il rapporto tra attori e spettatori, tra il pubblico che sta in sala e l’artista che sta’ sul palco, alla luce dei riflettori, davanti alla platea, guadagnandosi la scena. Da sempre, il teatro, affrontando il mistero buffo e drammatico della nostra condizione, ci ha insegnato a sorridere o a piangere sulle debolezze e miserie della commedia umana, aiutandoci così a non prenderci troppo sul serio. Ordunque, se e’ vero come e’ vero che la risata e’ contagiosa, la compagnia Venturini-De Vita, ispirandosi alla Commedia dell’Arte, dà una rappresentazione così divertente, che e’ impossibile non rimanerne contagiati. Signore e signori, accomodatevi pure: lo spettacolo sta per cominciare…
Francesca Palumbo