E’ l’immagine evocativa americana per eccellenza: un uomo che scende da cavallo e al tramonto suona la chitarra e canta la sua anima. Lui tra i cavalli e la musica è cresciuto, in tutti i sensi. Intorno ai 20 anni decide di suonare uno strumento. All’inizio canta in band che fanno inediti. Partecipa a vari contest tra cui Sanremo Rock, Campania Festival. E poi arriva in prima serata su Sky, partecipando al più importante talent del momento.
“La mia giornata prima di X Factor era in parte musica, in parte cavalli, coltivando la passione per il blues e tenendo fede agli impegni del maneggio di famiglia. Ora la mia vita è molto cambiata. Ho avuto un riscontro positivo per quello che riguarda il lato umano, prima come persona e poi come musicista. E’ venuta fuori la mia personalità, non ho finto di essere quello che non sono”.
Dalla sua voce traspare calma. E’ un ragazzo posato, che infonde sicurezza. La Sua voce lenisce il cuore. Ti proietta in un frame totalmente avulso dalla quotidianità. Quando lo senti cantare e suonare, ti ritrovi a percorrere verdi distese, a sentire la brezza al galoppo, a stare seduta accanto a lui mentre compone questa o quell’altra melodia. Sarà per questo motivo che tantissimi telespettatori lo hanno sostenuto ed apprezzato sin dalle prime auditions.
In questi casi capisci che il sud ci regala dei talenti straordinari, come quello di un Cowboy tutto italiano, che vuole una rivincita per tutti i sacrifici che ogni musicista conosce bene. Per le porte che non si aprono. Per la fatica che si fa a voler vivere solo di musica, perchè si è considerati “di nicchia”.
Max è un ragazzo tutto d’un pezzo, timido, che al telefono parla con un incalzante lentezza. Ma quando sale sul palco, quando suona la SUA musica, allora è tutta un’altra cosa. Allora ti arriva, fa vibrare le tue corde più nascoste. Allora trasmette. Come sa fare solo un vero artista, completo.
“Affrontare questa esperienza a vent’ anni è una cosa, dopo tanta gavetta è un’altra. X Factor ti da emozioni forti, ma non ho mai dato peso alla gara. Mi sono concentrato sull’ottenere buone perfomances da me stesso. Questo è un contest che ti può dare delle cose se possiedi un’identità prima, se sei motivato a lavorare, a non abbatterti quando vedi che la popolarità va a scemare. Io non avevo manager. Siamo partiti io, la chitarra e la mia fidanzata. Ci stavamo lasciando perchè non volevo andare. Stremato da questa lotta con lei ho deciso infine di partecipare, e dopo la prima audizione ho cominciato a crederci, mi sono impegnato. Arrivato al live è stata dura uscire la prima serata, ma sono contento così.”
Massimiliano è rimasto coerente, ha deciso di collaborare con un’etichetta indipendente che si chiama “Casalavica”, attraverso la quale sta lavorando alla registrazione del suo prossimo disco, rigorosamente in italiano. Max ha scelto di lavorare con persone che hanno condiviso la sua mission non solo musicalmente, ma anche umanamente.
L’Italia è pronta per questo genere. E’ pronta alla tua identità definita. E’ pronta ad accogliere il tuo Blues, rendendolo fruibile ad un pubblico più vasto come sono certa saprai fare. E’pronta a capirti, ad applaudirti. E’ pronta per ridarti qual che tu hai pagato in anticipo, con i tuoi sacrifici.
E allora,
in bocca al lupo per la tua sfida, Cowboy.
Paola Cimaroli