Anche quest’anno, grazie al progetto “Il Mare racconta” proposto da Beatrice Cantieri di Scuolambiente, gli studenti delle due scuole con le loro insegnanti si incontreranno a Civitavecchia per visitare il porto e il sito naturalistico e archeologico “La Frasca”.
Gli studenti della seconda e terza H della scuola media, con le loro docenti, Roberta Specchi e Carmelina Di Girolamo, hanno seguito, fin dall’anno scorso, il progetto di Scuolambiente “Il mare racconta” che si articola su tre filoni: la biodiversità, con particolare riferimento al territorio di Ladispoli, le tradizioni legate alla vita e alle attività sul mare come la pesca, la navigazione (gli studenti di entrambe le scuole hanno seguito con entusiasmo l’impresa del navigatore solitario Matteo Miceli, incontrandolo direttamente all’inizio e alla fine della sua avventura e collegandosi con lui durante il suo viaggio), l’alimentazione (incontri con il nutrizionista, dott. Daniele Segnini), l’aspetto storico per cui i ragazzi hanno approfondito la storia del territorio considerando in particolare le emergenze storiche e archeologiche (Pirgi, S. Severa, Torre Flavia) e naturalistiche (il sito paleontologico della polledrara di Cecanibbio, la Palude di Torre Flavia).
In queste attività i ragazzi hanno avuto anche il supporto del fotografo naturalista Paolo Gennari, che ha insegnato loro le principali tecniche e i “trucchi” per ottenere buone foto naturalistiche.
Anche gli studenti dell’Istituto superiore hanno lavorato sullo stesso progetto con la loro insegnante, Paola Alessandroni, ed ora sono pronti ad incontrare i loro colleghi più giovani e a far loro da guide al porto di Civitavecchia e a “La Frasca”.
Le due uscite saranno precedute oggi venerdì 12 febbraio da un incontro presso la scuola Melone tra le due classi della media e la prof. Alessandroni con alcuni studenti, che illustreranno ai ragazzi le caratteristiche dei luoghi e lo svolgimento delle visite. Questa forma di collaborazione tra scuole, di ordine diverso e non proprio vicine territorialmente, consente ai ragazzi, attraverso lo sviluppo di un progetto comune, di condividere le proprie esperienze e conoscenze come bagaglio per la loro crescita come cittadini consapevoli della realtà del loro ambiente e responsabili, in un futuro non lontano, del suo mantenimento e tutela.
di Alberto Fuschi