di Alberto Zei
Il concetto dell’ innovazione – Ogni possibile miglioramento che consenta di elevare la quantità e la qualità di produzione, viene ritenuto dagli ecologisti, per tutte le buone ragioni di questo mondo, un diabolico espediente capace soltanto di peggiorare l’inquinamento. Non c’è in Italia un’innovazione tecnologica di base – finalizzata ad un sensibile miglioramento economico e sociale – che non sollevi il sacro furore di qualche gruppo di responsabili o “personaggi di cultura”, sempre informati su tutto. Non è infatti possibile introdurre nel nostro Paese alcuna iniziativa tecnologica, capace di produrre un plusvalore di scala alla catena produttiva di beni e servizi, in particolare energetici, senza che gruppi inferociti di contestatori organizzati si oppongano ad ogni vantaggio, tecnologico, agronomico, industriale, commerciale di cui la popolazione potrebbe avvantaggiarsi. Sorgono e vegetano in Italia le Associazioni agronomiche naturaliste, con sedi reali e siti Web che fanno proselitismo attraverso incontri, raduni e “marce su Roma”, organizzando boicottaggi ecologici nelle sedi di produttori agricoli, considerati come antagonisti. Ad ogni proposta innovativa avanzata a beneficio del tessuto sociale del nostro Paese, si contrappongono gruppi di persone prontamente strumentalizzate e addestrate per intraprendere una campagna di propaganda – con manifestazioni che la TV porta alla ribalta della cronaca – per annunciare la catastrofe che si abbatterebbe sul sistema ecologico in cui viviamo se osassimo discostarci dal “verbo” di cui si ritengono gli unici e autentici depositari.
I verdi guerriglieri – Non si tratta di piccoli uomini dalla pelle verde provenienti da Marte. Sono i soliti volenterosi ammantati di verde, che in nome del cielo, ovvero della verde natura, vorrebbero ripercorrere a ritroso la storia del genere umano. Mentre la filosofia illuminista riteneva già secoli fa che dalle tenebre e dalla barbarie da cui l’ umanità mosse i primi passi, l’ uomo avesse percorso la via del rischiaramento culturale verso la ragione e il dominio delle forze cieche della natura, adesso l’intento della ideologia ecologica (con tutte le eccezioni che vogliamo) sembra essere quello di riportare il genere umano a ritroso, all’ epoca in cui gli eventi naturali erano subiti con religiosa rassegnazione: dalle malattie, alla fine prematura; dalla fame alla mortalità infantile; dalle carestie alla superstizione e così via, in quanto tutto allora era naturale e genuino, tanto da accogliere persino la morte come una liberazione dei sofferenti. Ora, invece, intervenire contro la natura è considerato un imperdonabile delitto, le cui conseguenze sono, appunto, le catastrofiche previsioni dei cosiddetti “amici” della natura o della Terra.
Ritorno alle origini