Il Dott. Alberto Morini, psichiatra diplomato con il massimo dei voti all’università di Bologna, Orlando uomo delle pulizie di gran cuore e poca cultura e Vittorio Conti paziente ansiogeno e nevrotico. Sono questi i protagonisti di Non ti scordar di me,f lo spettacolo scritto da Chiara Bonome, che andrà in scena al Teatro Sala Uno di Roma dal 15 al 19 marzo. Diretti da Marzia Meddi, sul palco Giulio Neglia, Stefano Flamia e Giulio Cancelli.
Il dott. Alberto Morini è colpito da un’inspiegabile perdita di memoria, a soccorrerlo è Orlando che alle nove in punto di ogni martedì mattina si occupa dello studio del dottore in cambio di sedute per combattere la sua maniacale attenzione verso l’ordine ed il pulito.
Ad aggravare la già patetica situazione c’è Vittorio Conti, che piomba nello studio in largo anticipo, inserendosi in un complesso gioco di equivoci e incomprensioni. Disperati per aver perso il loro punto di riferimento, Vittorio ed Orlando si ritroveranno a vestire i panni del loro medico.
Adotteranno tecniche apprese nelle loro innumerevoli sedute, tentando in maniera goffa ed ironica di far riemergere i ricordi nella mente del dottor Morini. Dopo vari fallimenti si appelleranno all’ultima delle loro speranze, la tecnica che finalmente porterà alla svolta, alla soluzione… L’ipnosi.
Marzia Meddi porta in scena uno spettacolo brillante, in cui comico e grottesco si intersecano fra di loro, producendo un risultato esilarante. La struttura classica della commedia degli equivoci, che si rifà alla tradizione inglese e francese ma traducendola in un’ottica tutta italiana, risulta perfetta per gli attori coinvolti, i quali si dimostrano essere perfettamente a loro agio sul palcoscenico. Una bellissima messa in scena cattura lo spettatore per tutta la durata dello spettacolo, attraendolo fra le sue spirali di “intelligente idiozia”. Uno spettacolo dai mille risvolti il cui finale lascia chi guarda a bocca aperta.
Giulio Neglia, Giulio Cancelli e Stefano Flamia dimostrano una sinergia che, per uno spettacolo del genere è fondamentale. I loro ingranaggi ben oliati, i tempi comici perfetti, fanno in modo che i tre riescano ad attirare l’attenzione del pubblico senza farla mai calare, tenendo non solo gli occhi di tutti su di sé, ma, fra una trovata comica e l’altra, tengono alta la tensione, importantissima base su cui sono costruite tutte le commedie di questo tipo. Il pericolo più grande poteva essere quello di calare di intensità dopo un inizio scoppiettante, il trio ha fatto in modo che questo non accadesse mai, e senza dubbio la mano della regista era sempre presenta, in ogni singola scena.
Un debutto che ha ripagato la fiducia del pubblico, accorso numerosissimo in sala e dimostratosi oltremisura soddisfatto alla fine della piéce. La compagnia diretta da Meddi ha sfidato diversi tabù con questo spettacolo, non ultimo quello di presentare un inedito che, per gli addetti ai lavori, è sempre considerato un azzardo. Un azzardo perfettamente riuscito.
Andrea Ardone