Sabato 2 aprile, alle 20,30, prende avvio al Teatro Palladium la prima edizione della rassegna Aprile in danza, un nuovo spazio che l’Università Roma Tre dedica specificamente alla danza contemporanea. Per l’occasione l’associazione culturale Excursus presenta Il tempo del ritorno di Benedetta Capanna, una suite di tre diversi lavori della coreografa, uno dei quali raccontato attraverso il linguaggio filmico.
Il primo pezzo, Danze Rotte… Nella Bolla di Pasolini, interpretato dalla stessa Benedetta Capanna e realizzato con la consulenza musicale di Vittorio Giannelli, è una passeggiata nella piccola grande Roma, città che acclama e poi abbandona, nella cui quotidianità tutto sembra spezzettarsi e perdere significato nella continua interruzione di una realtà altalenante e disordinata, in cui le relazioni non hanno senso e le parole si rifrangono, smarrendo suono e contenuto semantico. La solitudine dell’artista, che restituisce la «sensazione di camminare senza arrivare mai», è scandita dalle suggestioni di Pier Paolo Pasolini (foto e video Mauro Raponi) .
Epiphany of returning, secondo lavoro presentato, è un film-assolo di danza, vincitore del Pool 15 International Dance Film Festival in Berlino e del Dmj International Video Dance Festival 2015 del Saitama Arts Theater di Tokyo e realizzato in collaborazione con il filmaker e fotografo Richard Shpuntoff. Attraverso la ripetizione di gesti e di piccole variazioni degli stessi, esso esprime il mistero e lo stupore del ritorno del presente, nella cui perenne differenza risiede l’autenticità.
Il terzo lavoro si intitola Apah, nome sanscrito delle acque dal potere purificante, simbolo di vitalità e libertà. I danzatori Maria Elena Curzi e Giordano Novielli, insieme con Benedetta Capanna, ricreano nella ritualità della danza una trance all’interno della quale immagini ancestrali di un vissuto collettivo riecheggiano, esorcizzando per un momento il pesante limite della condizione umana.
di Alberto Fuschi