Scrittore romano, appassionato da sempre di poesia e musica
Francesco De Luca laureato in Scienze della Comunicazione presso La Sapienza di Roma nel 2004, ha passato molti anni in Cina, dove ha studiato e perfezionato il mandarino all’Università di Lingua e Cultura di Pechino. Ama viaggiare, scrive articoli per riviste cinesi, compone versi e musica, inoltre è traduttore, interprete e promotore dei rapporti turistico-culturali tra Italia e Cina.
Di cosa parla la raccolta di poesie
“Anomalie” di Francesco De Luca è una miscellanea poetica edita nel 2016 da Terre Sommerse, che contiene poesie scritte tra gli anni 1998-1999, versi che percorrono le strade che portano il poeta a vivere emozioni contrastanti, che abbracciano anni di giovinezza e voglia di evadere dagli schemi, la sensibilità dello scrittore fa percepire quanto vissute siano le “Anomalie”. I suoi scritti letti a distanza di due decenni sembrano anticipare quelli che poi sono stati, nella vita reale, i suoi viaggi nel mondo, ma soprattutto, dalle sue parole, emerge il suo universo nascosto, quello interiore che solo la poesia riesce a tirar fuori.
Alcune versi estratti dal libro
“Un uomo diverso di sembianze e di virtù si finge conquistatore, artista, genio, pittore. Contemplando il mare quieto, paziente s’immerge nei suoi falsi pensieri e ritrova i suoi sogni.” L’anima del poeta è come un’onda che si alza, viaggia, muore e risorge toccando spiagge infinite, le acque sono avvolte da pulsioni che si tramutano in versi liberi, ribelli e apparentemente acerbi. Le poesie, le riflessioni e infine i racconti di De Luca vanno letti proiettandosi in un’epoca passata, solamente per apprezzarne meglio lo spessore, il poeta quando ha scritto il libro aveva a malapena vent’anni e di certo non esisteva la tecnologia dei giorni nostri. Eppure, nonostante lo scrittore non segua metriche e regole istituzionali, riesce a catturare il lettore e a far percepire quanto fosse già ricco il suo bagaglio culturale e quanto le sue Anomalie, in fin dei conti, non fossero affatto singolarità. “Voglio conoscer quello spirto che nel bosco m’invoca e m’ama! Voglio il garofano incantare e il tulipano, il passero sfidare e l’usignolo ascoltare, ascoltare – o dolcezza! – il gufo e la civetta, il lupo e la cicala intonare ora un canto ch’è speranza, ora un inno al sipario indaco della notte.” La poesia è vissuta con spiritualità da De Luca, anche se al tempo, quando scrisse i suoi componimenti, forse non ne era totalmente consapevole, questa prospettiva nel vivere la sua espressione poetica, ha portato lo scrittore a una teatrale interpretazione della sua voglia di conoscere, di confrontare anche tutto ciò che è naturalmente opposto al mondo. “Gettato in un mare, sospeso, assisto al passare di venti lontani, a concerti vermigli, purpurei ad arche ormai troppo stancheper cavalcare il soffio degli anni. Silenzio d’intorno, solo il mare.” Chissà De Luca in quale mare di pulsioni aveva gettato la sua anima in quegli anni di desiderato cambiamento? Pulsioni, amori, eccessi, spiritualità, solitudine sono alcuni dei temi ricorrenti nella sua raccolta.
Definibile un canone inverso il suo libro
Una raccolta di poesie, pensieri, raccolti redatta in due lingue: italiano e inglese. La traduzione in inglese è stata curata da Joshua Rey Ramos, mentre la prefazione è stata scritta da Jim Loomis. All’interno del libro troverete anche una suggestiva nota dell’autore, una confessione sincera come preludio all’introduzione delle sue trepidazioni. Un canone inverso è nascosto nei suoi versi acerbi e una interessante figura spirituale: Zarathuštra sembra guidare con saggezza, quella che lo scrittore stesso definisce follia folgorante!
Copertina flessibile: 134 pagine
Editore: Ass. Terre Sommerse (15 febbraio 2016)
Collana: La Luna storta
Lingue: Italiano- Inglese
ISBN-10: 8869010457
ISBN-13: 978-8869010453