“Ringraziamo i giornalisti che lavorano come noi per togliere dagli occhi di certi Governi europei il velo dell’indifferenza: mentre in Europa i bambini immigrati continuano a scomparire (più dell’ 8%), e diventano le vittime dei mercati neri, del lavoro illegale, dello sfruttamento sessuale e del traffico degli organi“. Sono le parole di Foad Aodi, Presidente dell’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (COMAI) e punto di riferimento in Italia per l’Integrazione per l’ Alleanza delle Civiltà (UNAOC), organismo ONU che persegue il dialogo interculturale e interreligioso. Tutto questo, nel commentare la puntata del programma “Piazza Pulita”, andata in onda la sera del 23 maggio su La7, con un approfondimento sui bambini siriani che vengono sfruttati in Turchia nelle aziende tessili.
“I bambini d’ origine siriana, di un metro e poco più di altezza, pagati cinque lire al giorno per lavorare nelle fabbriche, e le ripetute scomparse di minori non accompagnati, non sono storie di fantascienza“, prosegue Aodi: “ma l’amara realtà che viviamo da europei, e nei confronti della quale ad oggi siamo impotenti. Mentre a Istanbul si svolge il primo World Humanitarian summit, convocato dall’ONU per sviluppare un piano d’azione comune, per creare servizi e fornire aiuti umanitari a tutte le comunità umane che siano colpite dalle calamità e dalle guerre, ribadiamo il nostro appello al Governo Italiano ad aumentare la sicurezza internazionale, collaborando con le Comunità arabe e musulmane, italiane ed europee. Quanti bambini dobbiamo ancora perdere, prima d’ unire le forze e trovare delle soluzioni? Inoltre, ci associamo a quanto recentemente dichiarato dal Presidente Renzi: che ha esternato la necessità di lavorare per tutto dall’ Africa, creando le condizioni opportune per gestire e controllare i flussi migratori“.
“Abbiamo assistito poi all’incontro storico, in Vaticano, tra Papa Francesco e l’Imam sunnita di al-Azhar, lo sceicco Ahmad al-Tayyeb. Grazie, Papa Francesco“, conclude Aodi, “per aver accolto e abbracciato al- Tayyeb, lanciando ancora una volta un messaggio nitido di pace, di rispetto e di buona convivenza tra musulmani e cristiani. Non ci stancheremo mai di ripetere che non si può costruire alcun dialogo, se non ci togliamo dagl occhi il velo del pregiudizio: che offusca il dramma dell’immigrazione e strumentalizza il mondo arabo e islamico. Il quale, al contrario, è pronto a combattere il terrorismo e a costruire un futuro di pace“.
di Fabrizio Federici